Alonso resta in scia a Vettel

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Alonso MonzaJust an illusion. Solo un’illusione, ovvero una speranza rimasta viva durante il Gran Premio di Monza nel cuore dei ferraristi, che hanno visto Fernando Alonso provarle tutte per sopravanzare la Red Bull del campione del mondo in carica Sebastian Vettel e Felipe Massa lottare e dare il massimo per buona parte della corsa frapponendosi tra il suo compagno di squadra e Webber. Alla fine Vettel taglia il traguardo per primo, dopo essere scattato dalla pole e aver mantenuto il primato sempre, con la sola eccezione del tempo richiesta al cambio gomme. E il tedesco mette una seria ipoteca sul quarto titolo iridato. Si direbbe che i giochi possano dirsi fatti per classifica piloti e mondiale costruttori. Alonso, più che inseguire Vettel, a un certo punto deve guardarsi piuttosto da Webber, il quale, dopo essere stato sopravanzato da Massa al via, cede la posizione ad Alonso per poi contendergliela nel finale quando lo spagnolo si trova stabilmente alle spalle del leader. Il podio 2013 del circuito di Monza vede Vettel sul gradino più alto, Alonso appena sotto e Webber sullo stallo più basso davanti a Massa che avrebbe meritato di più. La Ferrari tenta di rendere la vita dura, ma nulla di più, a Red Bull. Due autentici leoni e una prestazione al massimo dei giri non bastano a stare davanti. Il segreto di questa nuova vittoria Red Bull risiede nel disegno dell’al anteriore che su una pista veloce come quella di Monza consente la migliore gestione dei flussi aerodinamici. Quando, intorno al 20esimo giro, le gomme medie delle Red Bull cominciano a degradarsi, qualcuno pensa che il cambio anticipato possa favorire la Rossa, ma ci vuole poco affinchè la Red Bull riprenda il ritmo e le gomme dure non danno vantaggi. Vettel coglie il 32esimo successo in F1, lo stesso numero di vittorie di Alonso. I due sono separati da 53 punti (222 a 169). La superiorità dell’accoppiata Vettel-Red Bull è sancita anche dalla gestione del margine di vantaggio sull’agguerrito Alonso. Lo sfogo via radio nei momenti cruciali delle qualifiche, quando lo spagnolo si rivolge stizzito ai suoi tecnici (avrebbe detto loro “che geni”, riferendosi alla strategia di rientro in pista per tentare di azzeccare il giro migliore), è presto dimenticato. Vista l’andamento della gara, se pure fosse partito al fianco di Vettel, il risultato sarebbe stato lo stesso. E i tifosi della Ferrari dimostrano di aver capito quanto Alonso e tutto il team abbiano fatto nel weekend di Monza, accorrendo sotto il podio a netta prevalenza Red Bull per acclamare il loro beniamino. Il dopo gara è una autentica festa per gli sportivi veri. Sul palco ci sono John Surtees, eroe di posta degli anni ’60, unico campione del mondo nelle due e quattro ruote, al quale tocca intervistare Vettel, e Jean Alesi, ex ferrarista sempre nel cuore degli appassionati, che commenta con Alonso. Due protagonisti sono rimasti sorprendentemente nelle retrovie, dopo aver fallito clamorosamente l’ingresso in Q3. Alla fine Hamilton rientra in zona punti e chiude nono, fuori dai primi dieci invece Raikkonen, a cui costa caro un contatto dopo la partenza e l’immediato rientro ai box. Il finlandese si consola con una striscia di giri record, che non bastano a farlo risalire. La Ferrari, grazie ai piazzamenti, riagguanta il secondo posto nella classifica costruttori. Ma l’esito per il titolo piloti sembra ormai certo, a meno di clamorosi quanto imprevedibili stravolgimenti. Riportarsi nella scia non basta e Vettel appare inarrivabile.

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