Juve in marcia, Roma riparte

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Gervinho-celebrates-scori-014E fanno 15. Le giornate di campionato e quelle di imbattibilità della Roma, che torna al successo dopo quattro pareggi di fila e insegue a tre lunghezze la Juventus che di successi, dopo quello colto a Bologna nella gara di anticipo, ne ha inanellati sette consecutivi e vede salire a 640 minuti l’inviolabilità della porta di Gigi Buffon. Prova di forza dei bianconeri che al Dallara sbloccano con Vidal, sempre più uomo squadra, e sigillano nel finale il successo con un colpo di testa di Chiellini, su pallone calciato dalla bandierina, che equivale a prodezza balistica e bellezza esecutiva. Se Buffon abbassa la saracinesca opponendosi alle funamboliche traiettorie di Diamanti, il resto della formazione messa in campo da Antonio Conte risponde a dovere e, pur senza la regia di Andrea Pirlo, conserva freschezza, automatismi e inventiva.

Allo stadio Olimpico la Roma risponde a modo suo affrontando la Fiorentina disposta a viso aperto e sfoggiando un carattere da lupa, come promesso alla vigilia dall’allenatore Garcia. I giallorossi salutano il ritorno alla vittoria, frutto del primo gol di Maicon dopo il suo ritorno in Italia e del ritrovato Mattia Destro, messo in campo nella ripresa al posto di Florenzi nel tridente d’attacco con Ljajic e Gervinho. Quest’ultimo è l’autentico mattatore nel match, con puntuale incursioni in area viola. Da un suo spunto nasce il gol del raddoppio di Destro. Grandi protagonisti i due portieri. Neto nega il gol a De Rossi e viene salvato dal palo su tiro di Strootman; De Sanctis, bravo quanto eroico nel togliere il pallone dall’incrocio dei pali su calcio di punizione di Pasqual, deve arrendersi su tiro al volo in area di Vargas che sigla il momentaneo pareggio della Fiorentina. Totti si accontenta della panchina, da dove incita i compagni di squadra. Unica nota stonata l’espulsione di Pjanic per doppia ammonizione, frutto di due falli ingenui e del clima teso instaurato con l’arbitro Orsato. Per una volta Giuseppe Rossi non pervenuto, ma soprattutto per merito del muro difensivo giallorosso.

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Le altre due immediate inseguitrici, Napoli e Inter, seguono lo stesso destino: fanno 3-3 in casa tra le mura domestiche, rischiando di capitolare. La squadra di Benitez può contare sulla forte d’urto di Higuain e sul senso di posizione in area di Pandev, prolifico e decisivo quando c’è n’è bisogno. Quella di Mazzarri dipende sempre e solo da Palacio. Ad entrambe non basta il potenziale offensivo, perché le difese tentennano addirittura quando sono schierate e questo non è un buon segno. Al San Paolo l’Udinese segna con chi meno te lo aspetti, gente come Fernandes e Basta, e anche senza Di Natale. Al Meazza il Parma sfoggia Sansone, autore di una doppietta, e si accontenta di Cassano da passerella. Quanto basta per fare paura all’Inter. A far tremare il Milan ci pensa il Livorno che, a sua volta, ne mette a nudo le difficoltà delle linee mediana e difensiva. Il protagonista sulla sponda rossonera è Mario Balotelli, autore di una doppietta d’autore e di una traversa che a lungo trema nel finale di partita. Solo che, al vantaggio della squadra di Allegri, i labronici rispondono con Siligardi e Paulinho che ribaltano il risultato prima del capolavoro su calcio di punizione di SuperMario che rimette parzialmente i conti a posto. Al Torino basta un colpo di Glik per mettere in ginocchio la Lazio che appare il fantasma di quella vista all’opera nella passata stagione. Dopo la conquista della Coppa Italia la squadra di Petkovic ha perso identità, smalto e continuità. E le ambizioni dei biancocelesti sono al momento rimesse nel cassetto. Tra le squadre che hanno come obiettivo primario la salvezza c’è il colpo gobbo del Chievo che va a vincere a Reggio Emilia contro il Sassuolo e si risolleva dal bassifondi di classifica confermando la bontà della scelta di puntare su Corini in panchina. Anche l’avvento di Mihajlovic porta bene alla Sampdoria che a Marassi piega il Catania e abbandona il penultimo gradino. Storie parallele quelle di Genoa e Atalanta, alla vigilia del match che le vede affrontarsi alla 16esima giornata. I grifoni passano in vantaggio a Cagliari con Gilardino, poi cedono nell’ultimo quarto d’ora alle zampate di Sau e tornano a casa a mani vuote. Lo stesso fa l’Atalanta, sprecando negli ultimi dieci minuti il vantaggio siglato da Denis, concedendo a Gomez di segnare di testa su azione da corner e pagando l’inesperienza di Cazzola, adattatosi nel ruolo di difensore centrale, che commette fallo da ultimo uomo su Cacia sulla linea dei 16 metri, causando il penalty che decide la sfida del Bentegodi.

Risultati 16a giornata: Bologna-Juventus 0-2 Livorno-Milan 2-2 Napoli-Udinese 3-3 Roma-Fiorentina 2-1 Cagliari-Genoa 2-1 Sampdoria-Catania 2-0 Sassuolo-Chievo 0-1 Torino-Lazio 1-0 Verona-Atalanta 2-1 Inter-Parma 3-3

Classifica: Juventus 40 Roma 37 Napoli 32 Inter 28 Fiorentina 27 Verona 25 Torino Genoa 19 Milan Parma Cagliari 18 Lazio Atalanta Udinese 17 Chievo 15 Sampdoria Sassuolo 14 Livorno 13 Bologna 12 Catania 9