A inizio torneo, Simone Bolelli avrebbe messo la firma per conquistare un posto in semifinale. Nel match più lungo del torneo, il “Bole” si è imposto con il punteggio di 6-7 6-3 6-4 contro Matteo Trevisan in un derby tutto italiano. E’ stato un match da campi veloci, fortemente incentrato sui servizi e deciso da pochi punti. Bolelli ha dimostrato che sette mesi di stop non fanno perdere la capacità di giocare i punti importanti. Quando la palla scottava, il bolognese ha sempre chiesto e trovato aiuto dal servizio. Al contrario, Trevisan ha commesso qualche errore di troppo che lo ha condannato ma non ne ridimensiona la crescita. Anzi, il toscano può essere felice della tenuta fisica, visto che ha tenuto benissimo fino al 4-4 del terzo set. A quel punto, il serbatoio è andato in rosso e ha ceduto gli ultimi otto punti. Nel primo set, i giocatori in risposta hanno raccolto le briciole fino al 6-5 Trevisan, poi il toscano ha avuto un setpoint nel dodicesimo game, annullato da un ace. Nel tie-break, Trevisan ha sempre condotto: alla fine è stato decisivo un dritto in rete di Bolelli sul 5-4. Nel secondo set, Bolelli trovava l’allungo all’ottavo gioco (rovescio in rete sulla palla break), poi teneva da campione il game che lo portava sul set pari. Nel primo punto gli veniva negato un ace, si innervosiva e si trovava sotto 0-40. Annullava le tre palle break con due servizi vincenti e un ace, poi con un altro ace allungava la sfida. Il tema tattico (grandi bordate, soprattutto al servizio) non cambiava nel terzo set. La prima chance era per Trevisan, che si procurava una palla break sul 3-2. Un servizio vincente teneva a galla Bolelli. Nel game successivo il bolognese aveva tre palle break, tutte giocate molto bene da Trevisan (dritto vincente, ace e combinazione servizio-dritto). Ma l’epilogo era solo rimandato: dal 4-4, quando in fondo al rettilineo si intravedeva il tie-break, Trevisan si spegneva e regalava a Bolelli la semifinale contro Dustin Brown, la terza in questo torneo dopo quelle (vinte) nel 2006 e nel 2007. Brown, testa di serie numero 1, è stato vincitore di una splendida partita, forse la più bella del torneo, contro Laurynas Grigelis. . I due hanno offerto un grande spettacolo e regalato continui colpi di scena. Alla fine, dopo 214 punti giocati, due rovesci in rete del lituano hanno sigillato il punteggio finale di 6-4 6-7 7-6.
Intanto il PalaNorda di Bergamo sta ammirando un Andrea Arnaboldi eccezionale, di sicuro il migliore di sempre. E anche il ranking ATP di lunedì lo confermerà. Il canturino ha raggiunto la sesta semifinale challenger in carriera dopo quelle di Genova 2007, Lugano 2009, Zagabria e Trani 2011 e Milano 2013. Con i punti della semifinale, è già sicuro di ottenere il best ranking (dovrebbe attestarsi intorno alla 177esima posizione). Ma ciò che conta è il modo in cui ha superato l’ungherese Marton Fucsovics, gigante dal sicuro avvenire che nel 2010 aveva vinto la prova junior di Wimbledon. L’ungherese aveva qualche problema alla gamba destra, fasciata dalla caviglia in su e spesso massaggiata dal trainer. Ciò non toglie alcun merito ad “Arna”, autore di una prestazione maiuscola e vincitore con il punteggio di 6-3 6-4.
In semifinale, il canturino se la vedrà con il finalista in carica Jan Lennard Struff, che ha battuto Andreas Beck in un derby tedesco. Struff conferma di trovarsi alla grande in condizioni indoor. Quella contro Beck, formidabile colpitore, non era una partita facile. Ma Struff è quasi irraggiungibile al servizio e denota una certa classe nei momenti importanti. Il match è stato a senso unico fino al 6-3 3-1, quando ha avuto l’unico attimo di distrazione e ha consentito a Beck di tornare in partita. Grandi emozioni nel tie-break. Struff saliva 6-4, si vedeva annullare due matchpoint ed era costretto a fronteggiare un setpoint sul 6-7. A quel punto, si tirava fuori dalla buca con un fenomenale rovescio lungolinea tirato da fuori dal campo. Un minuto dopo era in semifinale.