Le sfide del lavoro, dall’illegalità all’AI: numeri e ‘buoni propositi’ in Masseria

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(Adnkronos) – Numeri da discutere, strategie da mettere in campo e buoni propositi da difendere. Dall'illegalità all'impatto dell'intelligenza artificiale, passando per la necessità di trovare le competenze che servono. Le sfide del lavoro sono state al centro di uno dei panel del 'Forum in Masseria', organizzato da Bruno Vespa e Comin&Partners a Manduria. Il ministro del Lavoro Marina Calderone, il presidente di Unioncamere Andrea Prete e la country manager di Amazon Mariangela Marsella hanno affrontato il tema da punti di vista diversi.  Il ministro ha messo sul tavolo l'azione necessaria a limitare i danni sul fronte del caporalato e del sommerso. "Per contrastare l'llegalità nel mondo del lavoro tra il 2024 e il 2025 rafforzeremo la forza ispettiva per circa 1.200 nuovi ispettori", ha ricordato, parlando dei nuovi innesti garantiti prima dal decreto legge Pnrr bis convertito e poi con il decreto agricoltura con cui "sono state sbloccate le assunzioni del contingente ispettivo di Inps e Inail con altri 500 ispettori". Due i settori maggiormente sensibili, l'agricoltura e l'edilizia. Nell'operazione condotta due giorni fa con l'Ispettorato del lavoro e con il Nucleo Carabinieri tutela del lavoro "sono state rilevate irregolarità nel 66% delle 310 aziende ispezionate", ha evidenziato, tornando a parlare degli inadempimenti delle aziende agricole, puntualizzando che si tratta di "irregolarità di natura diversa, non necessariamente legate al lavoro in nero, e che riguardano anche la sicurezza del lavoro e altri obblighi amministrativi". Per quanto riguarda l'edilizia, "accanto a tante aziende regolari è fiorito un sistema legato alla necessità di fare in fretta" e "il superbonus in questo ha inciso parecchio, facendo nascere aziende non qualificate".  Altro capitolo, l'incontro della domanda e dell'offerta. La forza lavoro qualificata che le imprese non trovano nei tempi necessari "è un danno al Paese. Lo scorso anno questo lasso di tempo è costato 44 miliardi di Pil mancato", è stato il punto di partenza dell'analisi del presidente di Unioncamere, Andrea Prete. "Un'impresa su due trova in ritardo e con grande difficolta' i lavoratori che sta cercando", ha evidenziato, parlando anche delle cause del fenomeno. Questa situazione, ha argomentato, "e' causata da un disallineamento tra percorsi formativi e bisogni del sistema produttivo". Ma ha un peso rilevante anche il trend demografico: "rispetto a 20 anni fa abbiamo 2,8 milioni di lavoratori under 35 in meno e 3,5 milioni di over 50 in più". Cosa è necessario quindi fare? "Per colmare il gap e' fondamentale che le imprese facciano formazione continua ai loro dipendenti e che si argini l'esodo dei giovani italiani laureati all'estero".  Quando si parla di Amazon in relazione al mercato del lavoro, si fa riferimento spesso a una trasformazione spinta dall'innovazione tecnologica, con ricadute sull'organizzazione e le relazioni sindacali. Chi parla di 'amazonizzazione' della società lo fa guardando anche ai numeri. "Creiamo lavoro di qualità. Inanzitutto stabile, poi sicuro e ben retribuito", rivendica la country manager Marseglia, ricordando che in Italia ha "19.000 dipendenti diretti e un indotto che arriva a 100mila unità". Marseglia parla di "dati superiori a quanto ipotizzato", che rendono Amazon in Italia "la prima azienda privata per creazione di posti di lavoro".  Riferendosi poi all'utilizzo dell'intelligenza artificiale, che "non sostituirà ma aiuterà gli uomini", la manager evidenzia il contributo che può dare anche per ridurre il gender gap. Come? In Amazon, "la quota delle dipendenti donne è al 53% a livello complessivo e anche nella logistica, nei magazzini, con la tecnologia e la robotica siamo arrivati al 35% rispetto a una media europea del 22%". (Di Fabio Insenga) —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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