Al caldo sole di Miami risplendono i trofei sollevati dai vincitori, Serena Williams e Nole Djokovic. La prima conferma il numero 1 in tabellone (e nel ranking WTA) superando in finale la cinese Na Li (7-5/6-1). Dopo un inizio “balbettante” (2-5) cambia decisamente marcia inanellando un parziale di 11 giochi a 1 e come in semifinale (vedi Sharapova) per l’avversaria di turno (nonostante si tratti della seconda giocatrice al mondo) non c’è scampo. Se la più giovane delle sorelle Williams aveva faticato come non mai nei turni preliminari, l’ennesima prova di forza nel momento decisivo del torneo, lascia pochi dubbi sulla autenticità del proprio dominio.
Per Nole, invece una splendida conferma dopo la vittoria di Indian Wells, bissando il “double” che lo aveva visto protagonista nel suo “anno perfetto” (2011). Dopo un evento mai verificatosi nell’era Open (nessuna semifinale giocata a causa del forfeit di Nishikori e Berdych) ecco riproporsi invece per la 40a volta la sfida fra i 2 contendenti (Rafa vs Nole) che battagliano anche per la testa della classifica ATP.
Fuori dai giochi il redivivo Federer (sorpreso da Nishikori nei quarti), Ferrer e Murray (ko con polemica contro Nole) non poteva che essere scontro frontale in finale. Il serbo conquista il 18o successo negli head to head (3o di fila), il 43o torneo in carriera (il 4o in Florida) grazie ad un rendimento irreale con la prima di servizio (88%) e ad un ritmo insostenibile per il maiorchino apparso ancora lontano dalla miglior condizione fisica (6-3/6-3).
Ora arriva la stagione “rossa” e Rafa già pregusta stimolanti rivincite.
Sul fronte tricolore, tirato un sospiro di sollievo per l’infortunio patito da Fabio Fognini a Miami ( dovrebbe farcela per i quarti di finale di Coppa Davis), ora occhi puntati sul Lungomare di Napoli, magnifica location scelta dalla FIT per ospitare la sfida alla Gran Bretagna di Andy Murray. La formazione azzurra guidata al solito dal capitano Barazzutti vorrà sfruttare al meglio l’ambiente esterno (il calore del pubblico napoletano può non avere eguali) ed interno (terra rossa), per centrare una clamorosa semifinale. Brutte notizie giungono invece dal “fronte rosa”, con l’uscita dalle top-ten di Sara Errani (ora numero 11, dopo un pessimo inizio di stagione, speriamo nella amata terra rossa) e la inaspettata caduta di Flavia Pennetta, che viene eliminata al primo turno del torneo di Monterrey in Messico, dove vestiva i panni della favorita (testa di serie numero 1). Sono sufficienti 73 minuti per subire una lezione (5-7/2-6) dalla super veterana Kimiko Date-Krumm. La 43enne giapponese lascia così l’amaro in bocca alla brindisina, che deve ritrovarsi immediatamente per non dover lasciare presto per strada la favolosa eredità del successo ad Indian Wells. La trasferta messicana non regala certo soddisfazioni, perchè arriva anche la quarta eliminazione consecutiva al primo turno per Karin Knapp (3-6/4-6 dalla numero 133 del mondo, la serba Jaksic), anche per l’altoatesina, urge ritrovare in fretta la condizione dopo la “sbornia sportiva” post Fed Cup.
( commento di Luca Polesinanti )