Il Catania rialza la cresta, riapre la corsa alla salvezza, ma soprattutto trasforma il match-point in posticipo della Juventus contro l’Atalanta in una festa per il terzo scudetto consecutivo, n. 30 della storia bianconera. La terz’ultima giornata di campionato inizia probabilmente con la dichiarazioni pre-partita di Rudi Garcia che considera chiuso il discorso per il titolo a favore della Juventus, riconoscendone i meriti, e in un certo qual modo scarica psicologicamente la sua squadra. La Roma, in modo imprevedibile, becca quattro reti a Catania, ma potevano essere di più senza gli interventi di De Sanctis che evita di capitolare almeno in un altro paio di occasioni. Totti segna il gol n. 235 in serie A, ma sa che la sconfitta giallorossa equivale alla vittoria a tavolino della squadra di Conte. Nel ritiro bianconero si festeggia e un po’ in tutto il Paese i club juventini e i supporters della Vecchia Signora possono sventolare legittimamente le bandiere con la terza stella. Un epilogo atteso e solo anticipato. L’Atalanta, per la quarta volta dalla seconda metà degli anni ’90, è invitata alla festa scudetto dei bianconeri. Finisce con la squadra di Conte che vince di misura grazie al gol messo a segno alla mezz’ora della ripresa da Padoin, colui che potrebbe essere definito “un bergamasco a Torino” e una vita non solo da mediano ma da giocatore multiruolo. L’Atalanta esce sconfitta ma a testa alta dallo Juventus Stadium, dove Pirlo in panchina assiste agli ottimi movimenti di baby Baselli. E la Juve vola verso il record assoluto di punti. Il Torino passa al Bentegodi grazie uno sfortunato autogol di Sardo, rende critica la situazione del Chievo e si ritrova in pole position nella corsa alla qualificazione alla Europa League. E’ il migliore campionato dei granata da quando sono stati introdotti i tre punti per la vittoria. Nella corsa all’Europa si inserisce di prepotenza il Milan, che riesce a fare suo un derby giocato sottotono, sbloccando il risultato al 20’ della ripresa con un colpo di testa di De Jong su palla inattiva calciata da Mario Balotelli. I rossoneri tornano a battere i cugini dell’Inter dopo tre anni. Resta in corsa il Parma che piega la Sampdoria con i gol di Cassano e Schelotto. Lazio e Verona si autoeliminano a suon di reti nella gara di posticipo allo stadio Olimpico. In vantaggio 2-1, la squadra di Reja si va superare dagli scaligeri, resta in dieci, ma una spinta ingenua in area al 48′ della ripresa ai danni di Klose consente a Mauri di pareggiare mettendo in rete il pallone respinto dal portiere Rafael su calcio di rigore. Mandorlini indovina i cambi, inserendo Romulo che diventa devastante, ma la sua squadra non riesce a chiudere il risultato con Toni e paga lo scotto dell’inesperienza, perdendo il treno dell’Europa insieme ai biancocelesti. Reazione d’orgoglio dell’Udinese che rifila cinque reti al Livorno subendone tre. Totò Di Natale, ancora protagonista e autore di una doppietta che lo fa salire a quota 189 reti in A, sbaglia un calcio di rigore quando la squadra di Guidolin è sotto per un gol di Paulinho, ma una manciata di secondi dopo in azione di gioco firma il pareggio. Poi i friulani rispondono alla seconda rete dell’attaccante livornese dilagando e spingendo gli avversari verso la B. Il Bologna chiude a reti bianche la trasferta di Marassi contro il Genoa, salvato dal portiere Perin e dalla mira imprecisa di Rolando Bianchi. La squadra felsinea affida le speranze di salvezza allo scontro diretto casalingo con il Catania, vero e proprio spareggio. Uno dei due posticipi della terz’ultima giornata, quelli che vedono impegnate le finaliste di Coppa Italia alle prese con turnover forzati o parziali, sovverte la situazione in coda. Il Sassuolo sbanca Firenze facendo riemergere il talento dell’attaccante Berardi, autore di una tripletta con la stessa dirompenza con cui castigò il Milan nel girone di andata. Sotto di tre reti, i viola senza Neto tra i pali tentano la risalita ma il Sassuolo segna la quarta e a nulla valgono le reti di Rossi, messo in campo nel finale, e Cuadrado, squalificato per la finale di Coppa. Va meglio al Napoli che consente a Maertens si festeggia il compleanno passaggiando con il Cagliari al San Paolo, dove si temono i postumi del clima di tensione dello stadio Olimpico ma per fortuna nulla di spiacevole accade. Gli unici striscioni incitano Ciro Esposito, il tifoso gravemente ferito a colpi di pistola fuori dallo stadio, a tenere duro. La squadra di Benitez si impone con tregol di scarto senza subirne e Hamsik sbaglia pure un rigore. Arrivederci agli ultimi 180 minuti,
Risultati 36a giornata: Catania-Roma 4-1 Chievo-Torino 0-1 Genoa-Bologna 0-0 Parma-Sampdoria 2-0 Udinese-Livorno 5-3 Milan-Inter 1-0 Lazio-Verona 3-3 Juventus-Atalanta 1-0 Fiorentina-Sassuolo 3-4 Napoli-Cagliari 3-0
Classifica: Juventus 96 Roma 85 Napoli 72 Fiorentina 61 Inter 57 Torino 55 Parma Milan 54 Lazio Verona 53 Atalanta 47 Sampdoria 44 Udinese 42 Genoa 41 Cagliari 39 Sassuolo 31 Chievo 30 Bologna 29 Catania 26 Livorno 25