Pro Recco eguaglia il suo passato

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FELUGO AL TIRO NONOSTANTE D.FILIPOVICLa Pro Recco degli anni 2000 è stata capace di eguagliare quella guidata dal mitico Eraldo Pizzo, che tra il 1964 e il 1972 vinse nove scudetti consecutivi. Una serie impressionante, come lo fu il dominio assoluto di una squadra che in vasca dettava legge in Italia e in Europa, contribuendo a costruire i successi azzurri a livello europeo, mondiale e olimpico. Ora la Pro Recco guidata a bordo vasca da Giuseppe Porzio si è laureata campione d’Italia per la 28° volta, ma, quel che più conta, per la nona consecutiva. Eguagliata Nella gara tre della finale scudetto ha battuto 12-7 la AN Brescia chiudendo la serie 2-1. L’ultimo atto del 95° campionato di serie A1 maschile di pallanuoto è stato caratterizzato da grande equilibrio. Dopo 22 secondi il vantaggio del Recco con Maro Jokovic, dopo quasi 3 minuti il pareggio del Brescia con Gulliermo Rios Molina (alzo e tiro). Negli utlimi 50 secondi del  primo tempo il nuovo vantaggio del Recco con Giacoppo in superiorità e il pareggio del Brescia con Di Fulvio ancora in superiorità (sul rientro del difensore espulso). Nel secondo tempo Recco irresistibile, Brescia impreciso con l’uomo in più. A metà gara la squadra di Porzio è avanti 8-3. Nel terzo periodo Brescia prova a reagire, ma il Recco difende bene, anche in inferiorità numerica, e quando riparte in velocità è sempre pericoloso. Gitto con un tap-in e Jokovic con due rigori allungano a +6. Per Brescia segnano Molina in superiorità e Christian Presciutti in tripla superiorità (11-5). Nel quarto tempo ancora Recco a concedere poco e Brescia a provarci fino alla fine. Il gol che fissa il risultato è di Christian Presciutti a un minuto dalla fine. Poi inizia la festa. Il Presidente della FIN, Paolo Barelli, sottolinea come il campionato italiano abbia espresso un alto livello di gioco e playoff scudetto più equilibrati di quanto non indicano i risultati delle serie. Per Recco e Brescia la stagione continua e dal 29 al 31 maggio saranno impegnate a Barcellona nella Final Six di Champions League.

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