AlbinoLeffe, pianto Greco

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BonazziL’AlbinoLeffe cambia guida in panchina, non il volto in campo. Ai bordi della laguna, contro l’Unione Venezia, mister Bonazzi non ottiene le risposte sperate dalla squadra disposta ad albero di Natale. L’assenza di Salvi suggerisce l’utilizzo di Ondei sulla fascia destra difensiva, con Moi e Allievi centrali e Cortinovis a sinistra. A centrocampo fiducia al giovane Nichetti nel ruolo di Taugourdeau attorniato da Maietti e Geroni. Corradi, al rientro dopo l’infortunio alla spalla, affianca Vorobjovs con Momentè punta avanzata. Proprio Momentè è l’autore della prima iniziativa bluceleste che non sortisce effetto, come avviene invece al 6′ sul fronte opposto con Greco, lasciato solo soletto al centro dell’area seriana, il cui colpo di testa non lascia scampo a Offredi. L’Unione Venezia spinge anche dopo il vantaggio e per vedere un’azione d’attacco dell’AlbinoLeffe bisogna attendere il 24′ quando Vorobjovs scambia con Geroni e dall’interno dell’area, a tu per tu con il portiere lagunare Fortunato, calcia fuori bersaglio. Il lettone ci riprova al 40′ con un rasoterra di sinistro dai 16 metri che Fortunato devia in angolo allungandosi. Nel secondo tempo dall’AlbinoLeffe non arrivano segnali e al 13′ l’Unione Venezia raddoppia ancora con Greco che sfrutta una verticalizzazione di Magnaghi e batte Offredi. Con l’ingresso di Aurelio nell’ultima mezz’ora mister Bonazzi vara il 4-3-3, che dal 21′ della ripresa diventa ancora più offensivo dopo la sostituzione di Nichetti con Girasole, che al 25′ si ritrova a calciare una sorta di rigore in movimento ma regala la palla al portiere. Offredi è abile poi a negare il terzo gol a Magnaghi. A dieci minuti dal termine l’AlbinoLeffe potrebbe riaprire il risultato, ma su respinta di Fortunato, che si oppone a un tiro di Momentè, Aurelio manca il bersaglio a porta vuota.  C’è anche tempo per un gol annullato a Momentè, ammonito per essersi portato avanti la palla con il braccio. Epilogo dell’ennesima giornata storta e di un organico che fatica ad amalgamarsi e trovare i giusti ritmi e geometrie. A Bonazzi, protagonista delle pagine gloriose della vecchia guardia dell’AlbinoLeffe, il compito di strigliare la truppa e operare le scelte idonee a risollevare la squadra dallo stallo in cui si è cacciata. La rosa non sarà in grado di lottare per la B, ma neppure può lasciarsi andare verso il baratro della D.

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