Yara che sorride tutti i giorni

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yara_gambirasioLa dura legge dell’informazione ha fatto rimbalzare sui canali mediatici la ricorrenza della scomparsa di Yara Gambirasio, la tredicenne ginnasta di Brembate Sopra di cui si sono perse le tracce la sera del 26 novembre 2010 all’uscita della palestra del palazzetto dello sport e ritrovata senza vita tre mesi dopo in un campo lontano in modalità fortuite, legate alla caduta di un aeromodello. Questa è la cronaca. Altro è la vita, l’amore, il ricordo, l’affetto nei confronti di Yara, figlia di tutti e per tutti simbolo del lato umano che sopravvive a ogni violenza e nefandezza. Non c’è e non deve esserci un giorno particolare per ricordare questa ragazzina che regalava un sorriso genuino e solare, sprizzava felicità a ogni movimento dettato dalla disciplina sportiva che l’appassionava e interpretava con impegno assiduo e l’energia della sua età. Yara impersona il modo più autentico con cui una giovanissima può affacciarsi alla vita, senza clamori, costruendo giorno per giorno il proprio abecedario fatto di educazione e buon comportamento, sane abitudini e vocazione all’altruismo. Yara avrebbe fatto parlare di sé tra cerchi, nastri e clavette, arricchito poco a poco il suo piccolo medagliere e gioito certamente per una compagna più brava. E’ così che si diventa grandi e responsabili, avendo alle spalle una famiglia che insegna i valori e insegnanti che a scuola e in palestra li riaffermano. Yara ha vissuto il tempo di una farfalla, ma ha descritto una via di portamento esemplare. Non deve capitare che qualcuno possa sbarrare questa via, com’è accaduto drammaticamente a lei. Nessuno osi giocare con l’innocenza. L’augurio è che tutte le ginnaste si ispirino alla Yara che dava il meglio di sé in palestra, imparino a costruire l’amicizia nello sport e con il senso di disciplina che la buona pratica impone. Yara continuerà a sorriderci e noi abbiamo il dovere di non dimenticarla.

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