La Juventus preoccupata di tenere palla e i giocatori dell’Atalanta il più lontano possibile dalla propria area di rigore ben rappresenta il finale di una partita che vede la squadra di Colantuono arrendersi non alla forza dei campioni d’Italia, ma alla classe indiscussa di Andrea Pirlo. Il fantastica e metronomo bianconero non avrà nelle gambe la corsa, ma conquista lo spazio sufficiente per inventare una conclusione magistrale dalla distanza allo scadere del primo tempo che fulmina all’incrocio dei pali il bravissimo Sportiello, capace di parate portentose e negare il terzo gol a Pogba respingendone il colpo di testa da due passi. L’Atalanta fa tremare la Juve, ne mina le certezze ma deve accontentarsi degli applausi senza incamerare punti. Il cruccio è evidente. Colantuono disegna una squadra accorta ed equilibrata, costruita sulla base delle disponibilità e delle tante defezioni, con un’attenzione particolare agli inserimenti offensivi. Tattica che favorisce l’occasione capitata a Baselli, a tu per tu con Buffon che evita la capitolazione, salvo poi, poco dopo, a raccogliere oltre la linea di porta il pallone deviato di testa da Migliaccio contro la parte interna del palo su azione da calcio d’angolo. A metà del primo tempo l’Atalanta sogna. A risvegliarla ci pensa Llorente, che risolve una mischia successiva a una delle straordinarie parate di Sportiello, nella circostanza su colpo di testa di Bonucci. Si discuterà sulla posizione di Tevez, tenuto in gioco dal mancato avanzamento di Cigarini sull’esterno. Si pensa di andare al riposo sull’1-1, ma Pirlo da oltre trenta metri inventa un tiro maledetto che si abbassa al momento giusto per gonfiare la rete laddove nemmeno Sportiello in versione spiderman riesce ad arrivare. Il numero uno atalantino sfoggia la sua bravura in tre occasione: nel primo tempo al 27’ e al 38’ sulle incursioni ravvicinate di Pereyra e Caceres, e al 9’ della ripresa su pallone schiacciato di testa da Pogba a colpo sicuro. Nel secondo tempo la Juve si accontenta di amministrare e l’Atalanta non riesce ad agguantare il pareggio, che le sfugge definitivamente quando il pallone spizzato dalla fronte dell’indomabile Migliaccio finisce di poco a lato della porta di Buffon. Di questa partita resta la convinzione di una squadra viva e di una rosa di professionisti su cui Colantuono, pure allontanato dalla panchina a metà ripresa per proteste, sa di poter contare. Le prestazioni di Scaloni, schierato sulla fascia destra difensiva con accentramento di Masiello, Migliaccio e Baselli, schierato nell’inedito ruolo di trequartista, ne sono la prova più concreta. Sperabile che il risentimento accusato da Zappacosta, costretto a uscire ad inizio di ripresa, non allunghi la lista degli infortunati in vista delle partite decisive per la salvezza.
JUVENTUS-ATALANTA 2-1
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon 6; Caceres 6, Bonucci 6, Chiellini 6, Padoin 6; Marchisio 5,5, Pirlo 7.5, Pogba 6.5 (20’ st Lichtsteiner 6); Pereyra 5.5; Tevez 6 (44’ st Coman sv), Llorente 6 (29’ st Morata sv). A disposizione: Storari, Rubinho, Barzagli, Ogbonna, De Ceglie, Evra, Sturaro, Pepe, Matri. All. Allegri.
ATALANTA (4-4-1-1): Sportiello 7.5; Scaloni 7, Bellini 7, Masiello 6.5, Dramè 6.5; Emanuelson 6.5, Cigarini 6.5, Migliaccio 7.5, Zappacosta 6.5 (6’ st D’Alessandro 6.5); Baselli 7 (38’ st Gomez sv); Denis 6 (25’ st Boakye 6). In panchina. Avramov, Frezzolini, Del Grosso, Grassi, Bianchi, Kresic, All. Colantuono.
Arbitro: Irrati di Pistoia 6
Marcatori: pt 25’ Migliaccio, 39’ Llorente, 45’ Pirlo
Note: Ammoniti Baselli, Marchisio, Padoin, Pereyra, Lichtsteiner, Morata Bellini e Migliaccio.Corner 7-4 per la Juventus. Espulso il tecnico dell’Atalanta Colantuono al 29′ st per proteste Recupero: 0+4.