L’Atalanta punisce la Lazio frenandone l’ascesa verso i vertici di classifica e ottenendo una vittoria di sostanza e prestigio, frutto di una rimonta che è figlia del carattere della squadra e del suo allenatore e di un giocatore, Papu Gomez, il quale, ritrovata la forma atletica, esprime le sue grandi qualità tecniche per sancire il carattere e Che l’Atalanta non avrebbe avuto gioco facile con Juve e Lazio era noto a Reja quanto ai calciatori. Passata in archivio la prestazione poco illuminata di Torino, il match casalingo con la Lazio palesa tutte le difficoltà tattiche nell’affrontare una squadra con un trequartista mobile, come Milinkovic-Salic, affiancato da due pedine di peso e qualità, Candreva e Felipe Anderson. Un’evidenza tale da indurre Reja a cambiare modulo a metà gara. Scelta necessaria, più che indovinata, per consentire alla sua squadra di uscire dalla gabbia. Va da sé che la partita viene decisa da un solo giocatore, che fa, trasformando un calcio di punizione, e disfa, causando un autogol.
Reja conferma l’assetto con la sola eccezione di Carmona al posto del giovane Grassi e Stendardo, sostituto naturale dello squalificato Toloi. Pioli disegnaL’Atalanta parte di gran lena con il chiaro intento di non farsi aggredire dai biancocelesti. Marcature aggressive sul campo reso viscido dalla pioggia e pressing sui portatori di palla su entrambi i fronti. Prima conclusione a rete al 4’ con tiro centrale di Gomez, il quale non riesce poi a deviare un cross invitante di Pinilla, autore di un’apprezzabile progressione palla al piede sulla fascia destra. La prima incursione laziale, al 7’, genera pericolo, con ingresso in area da destra di Basta, il cui cross teso e rasoterra viene raccolto da Masiello che interviene in maniera provvidenziale anticipando il tap in di Candreva. Al quarto d’ora la Lazio passa in vantaggio. L’arbitro fischia un calcio di punizione al limite dell’area atalantina per un intervento di Paletta su Matri. Biglia trasforma con un tiro a giro che supera la barriera e lascia immobile Sportiello. Rotto l’equilibrio, la squadra di Pioli gioca con maggiore tranquillità e scioltezza, mentre l’Atalanta resta aggressiva affidandosi a qualche ripartenza. Al 32’, su calcio di punizione di Moralez dalla trequarti, Stendardo prova la deviazione di testa in tuffo davanti al portiere Marchetti, ma non arriva sul pallone. Al 40’ Kurtic prova a trasformare una palla inattiva da 30 metri, senza riuscire a inquadrare lo specchio della porta. Al 43’ Sportiello blocca senza difficoltà un rasoterra di Onazi, poi Candreva sfiora il palo alla destra del portiere atalantino. Al rientro dagli spogliatoi mossa a sorpresa di Reja che manda in campo Raimondi al posto di Kurtic, disegnando un modulo speculare a quello della Lazio. Dopo 3’ lancia in profondità di Moralez per Pinilla che calcia di sinistro svirgolando il pallone. L’Atalanta mostra un piglio più determinato. Al 7’ brividi per Marchetti che blocca una conclusione in corsa di Moralez senza trattenere il pallone viscido e riabbrancandolo prima che Pinilla vi si possa avventare. Alla prima ripartenza la Lazio al 10’ si rende pericolosa: su cross di Felipe Anderson, Masiello è bravo ad anticipare Matri a centro area. Al 13’ Dramè è costretto a uscire per problemi muscolari, sostituito da D’Alessandro che prende la posizione di Raimondi retrocesso a esterno sinistro basso. Dopo l’ingresso di Djordjevic per Matri nelle file laziali, l’Atalanta costruisce un’azione conclusa da Pinilla con un tiro al volo da posizione defilata che finisce a lato della porta di Marchetti. Il pareggio alatantino arriva al 25’ su azione di Gomez che dalla linea di fondo mette a centro area dove Biglia tocca maldestramente causando il più classico degli autogol. Al 32’ finisce la partita di Moralez, dolorante per un colpo alla schiena, sostituito da Cherubin, che va a coprire la fascia difensiva sinistra con nuovo avanzamento di Raimondi. Al 35’ Pioli si affida a Klose per tentare dii scardinare la difesa atalantina, richiamando Onazi. Ma è l’Atalanta ad avere buon gioco e freddare la Lazio con un’azione un contropiede condotta da D’Alessandro e finalizzata dall’epico Gomez. L’epilogo di una gara da incorniciare per l’Atalanta, mentre Pioli paga la presunzione.
ATALANTA-LAZIO 2-1
Atalanta (4-3-3): Sportiello 6 Masiello 7 Stendardo 6.5 Paletta 7.5 Dramè 6.5 (13’ st D’Alessandro 7) Carmona 6.5 De Roon 6.5 Kurtic 6 (1’ st Raimondi 7) Moralez 7.5 (32’ st Cherubin 6)Pinilla 7 Gomez 9 A disposizione: Radunovic, Bassi, Migliaccio, Denis, Conti, Cigarini, Brivio, Grassi, Monachello. Allenatore: Reja
Lazio (4-2-3-1): Marchetti 6 Basta 6 Hoedt 5.5 Gentiletti 6 Lulic 5 Onazi 6 (35’ st Klose sv) Biglia 5.5 F. Anderson 5.5 Milinkovic-Savic 5 Candreva 5 Matri 5 (19’ st Djordjevic 5.5). A disposizione: Berisha, Gabarron Gil, Braafheid, Mauri, Morrison, Radu, Konko, Cataldi, Mauricio, Kishna. Allenatore: Pioli
Arbitro: Irrati 6
Assistenti: Meli e Carboni. Quarto uomo: Alassio. Arbitri di porta: Gavillucci e Di Paolo
Ammoniti: Biglia, Onazi, Masiello, Raimondi, Lulic, Milinkovic-Savic
Recupero: 1, 3
Marcatori: pt 16’ Biglia; st 25’ Biglia (aut), 41’ Gomez