L’inspiegabile diniego revocato

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curva nordIl sempiterno pirandelliano “Così è se vi pare” è piombato sulla vigilia di una partita, Atalanta-Chievo, che vale sì per la classifica, ma aperta ai cuori platonici dei calciofili e ai buoni sentimenti. Neroazzurro frammischiato al gialloblu: niente di più naturale, visto che tra tifosi della Dea e supporters clivensi esiste pacifico spirito agonistico. Di questo parere non è stato il Casms, che adducendo motivi di ordine pubblico (sulla base di quali precedenti e stati di allerta non è dato sapere) ha disposto la chiusura del settore curva nord dello stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo a chi non fosse in possesso della tessera del tifoso. In pratica, ingresso negato (come già avvenuto in altre occasioni ritenute a rischio) al tifo organizzato che aveva allestito una coreografia nel ricordo di Yara Gambirasio, la tredicenne ginnasta a cui vennero spezzati la vita e i sogni in una sera di novembre 2010, e per la quale è nata un’associazione con l’obiettivo di aiutare chi coltiva sane passioni, sportive e culturali. A meno di 24 ore dal fischio d’inizio, sotto la pressione di un po’ tutte le espressioni della società civile, è arrivata la revoca delle restrizioni. Accogliendo l’appello del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il Prefetto di Bergamo, Francesca Ferrandino, ha disposto la revoca del dispositivo. Troppo tardi per organizzare la bella manifestazione che avrebbe dovuto rappresentare una cornice emozionante e partecipata all’avvio della partita di calcio. Venerdì 22 aprile, sulla base delle indicazioni pervenute dal Viminale, lo stesso Prefetto di Bergamo ha adottato il provvedimento che consentiva l’accesso nel settore Curva Nord ai soli possessori di abbonamento annuale e sottoscrittori della tessera del tifoso. Provvedimento adottato “sulla scorta degli elementi forniti dal Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive”. Decisione inspiegabile, considerato le annunciate iniziative di gemellaggio tra le due tifoserie (un centinaio, non di più, i supporters attesi dal quartiere di Verona dove ha radici il Chievo) all’insegna letteralmente del pane e salame, e l’impegno assunto dalla società atalantina per fare di ogni partita di calcio un’occasione per portare allo stadio gli appassionati e le famiglie. Un esempio: il divieto di trasferta ai tifosi giallorossi in occasione di Atalanta-Roma è stato compensato dalla presenza di 2mila bambini nel settore ospiti. L’Atalanta è corsa ai ripari con l’Operazione Last Second: sosteniAmolA!”, mettendo a disposizione biglietti ad 1 euro in tutti i settori dello stadio, eccezion fatta per i settori della tribuna principale, del Pitch View e, per l’appunto della curva nord. Settore poi riaperto ma solo per occupare i presumibili vuoti che si sarebbero creati per l’assenza di chi non ha sottoscritto la tessera del tifoso. Ma c’è amarezza per aver impedito di fare festa nel ricordo di chi non c’è più, ma continua a vivere nei cuori di tutti. Era previsto che i bambini che accompagnano le squadre entrassero in campo con una maglietta dell’Associazione “La Passione di Yara”, voluta dai genitori della piccola Yara Gambirasio. Era atteso uno scenario sorprendente per esaltare i valori della vita e dello sport. Ebbene, dovremmo tutti imparare, quando c’è di mezzo l’omaggio a Yara e la volontà di mantenerne vivo il ricordo, ad alzarci in piedi e rendere onore al suo cuore e al suo sorriso. Questi si, sempiterni.

 

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