L’Atalanta perde con onore. Col Torino è stata una partita vibrante e ricca di spunti. Alla fine si ha la convinzione che vi siano più luci che ombre.
Quando al 4’ Lazaro si è presentato solo davanti alla porta di Carnesecchi, ben smarcato da Zapata, si è capito che sarebbe stata una partita tosta. E vedere il colombiano recuperare dentro la sua area un pallone al 91’ ha dato tutto il senso di quale marchio stia forgiando Vanoli su questa squadra.
A Torino Gasperini manda in campo gli stessi undici di movimento che hanno giocato a Lecce, l’unico cambio riguarda il portiere Musso entrato nel vortice del calciomercato perché richiesto dall’Atletico Madrid. Cosa che lo lascerà a 99 partite giocate con la maglia nerazzurra.
Questa volta Brescianini non ha inciso come a Lecce. I granata si sono dimostrati squadra tosta, ben organizzata e con idee di gioco precise nelle uscite. Con un centrocampo di qualità e velocità e con due attaccanti come Zapata (che conosciamo) e Adams (una piacevole rivelazione per il nostro campionato). Quest’ultimo non ha sbagliato un pallone che uno ed è riuscito a mettere il timbro sulla vittoria finale. Suo il gol del 2-1.
Ma l’altro timbro ce l’ha messo il portiere Milinkovic-Savic, salito agli onori della cronaca con la paratona sul rigore di Pasalic al 97’. Una parata che ha salvato i tre punti ai granata e rimandato a Bergamo i nerazzurri con tante buone intenzioni ma col sacco vuoto. Nel calcio non si vince ai punti. Se colpisci una traversa e un palo e sbagli il rigore finisce che le partite le puoi anche perdere. E così è stato.
Retegui ha ribadito di essere un attaccante fortissimo di testa e temibilissimo dentro l’area di rigore. Un po’ meno nella manovra. Il gol del vantaggio al 26’ è di rara bellezza. Ma è di rara bellezza anche il gol del pari realizzato da Ilic al 31’. Presa palla a centrocampo chiede uno scambio al compagno che lo smarca e lo mette davanti alla porta. Il centrocampista granata scavalca Carnesecchi con un delizioso scavino. Chapeau.
L’Atalanta crea moltissimo e tira in porta da tutte le angolazioni (alla fine saranno 25 i tiri dei nerazzurri). De Ketelaere è più ispirato che non a Lecce, ma non riesce a trovare la via del gol. Quest’oggi l’avrebbe proprio meritato.
Brescianini, a parte un paio di buoni passaggi, è rimasto un po’ in ombra schiacciato da compiti tattici. Nel secondo tempo l’Atalanta parte fortissima. Tutta proiettata in avanti alla ricerca del gol del vantaggio. Al 46’ De Ketelaere impegna severamente Milinkovic-Savic.
Sull’azione seguente al 47′ Carnesecchi esce al limite dell’are per fermare Tameze, il quale lo circumnaviga e mette al centro per Zapata che a colpo sicuro batte di testa, ma Hien salva sulla linea.
Al 50’ i nerazzurri si fanno sorprendere da una ripartenza del Toro con Ilic-Zapata protagonisti. Il colombiano tira forte verso la porta. Carnesecchi respinge, ma la palla finisce sui piedi dell’accorrente Adams che non ha problemi a buttarla dentro.
Due minuti dopo Gasperini butta nella mischia Samardzic al posto di Brescianini. L’ex Udinese dimostra di avere piedi buonissimi. È ovvio che deve trovare affiatamento e posizione in campo. Ma credo che non farà rimpiangere Koopmeiners.
Al 59’ doppia occasione per l’Atalanta: prima è Ederson a impegnare il portiere granata, poi è Retegui a colpire la traversa, con Pasalic che tenta il colpo di testa sulla ribattuta, ma Milinkovic-Savic para e il Toro si salva.
Al 63’ è Carnesecchi a salvare su Adams. La partita volge al termine e l’Atalanta schiaccia il Toro nella sua area. Gasperini butta nella mischia Zaniolo, Palestra, Manzoni e Cassa. La Dea crea tanto, ma non realizza. Poi al 95’ l’episodio del rigore. Cassa viene toccato in area nella contesa di una palla e il Var richiama Rapuano dimostrando il fallo. È rigore. Sul dischetto ci va Pasalic, ma Milinkovic-Savic lo ipnotizza. Il tiro che ne esce non è all’altezza del croato e il portierone granata salva il risultato. C’è spazio ancora per un’azione del Toro con Carnesecchi che para su Zapata e l’ultimissima di Pasalic che tira incrociando troppo con la palla che si spegne sul fondo.
Il risultato dice sconfitta, ma la prestazione è stata più che buona. Ora si spera che questi quattro giorni portino qualcosa di buono e di definitivo senza strascichi negativi. Poi si può dire che inizia la nuova stagione dell’Atalanta.