La Dea beccata dal Grifone

571

Atalanta non passa la prova di maturità, chiamata a sostenere nello stadio Marassi al cospetto del Genoa allenato dall’ex Prandelli, che trova il primo successo sulla panchina del Grifone. Una sconfitta che pesa doppiamente, sia per come matura, sia per l’atteggiamento poco convincente e gli errori fatali dei difensori nerazzurri. Perso De Roon per infortunio nelle prime battute di gioco, la squadra di Gasperini (al primo ko contro la sua ex squadra da quando allena a Bergamo) si rivela poco incisiva e con qualche giocatore assolutamente sotto tono. Al limite della sufficienza Gomez, poco assistito da Ilicic che ancora non si ritrova, meno efficaci le fasce laterali coperte da Hateboer e Gosens, insicuri e nervosi Toloi e Palomino che si fanno espellere mettendo nei guai Gasperini in vista del Christmas Match con la Juventus. Zapata fa ancora una volta la sua parte, con sacrificio e intelligenza, pure senza brillare. Freuler continua a essere una certezza e Pessina una valida pedina. L’Atalanta sbaglia troppo, non sfrutta il calcio di rigore che avrebbe potuto regalare il vantaggio e si scompone nello scampolo finale del primo tempo regalando l’autogol ai padroni di casa che mette la gara in salita. Restano buoni i primi dieci minuti della ripresa, con il pareggio raggiunto dagli undici metri da Zapata, poi il cambio di Gomez con Rigoni che toglie anziché aggiungere ritmo e qualità alla manovra atalantina, e dopo il nuovo vantaggio del Genoa, quello di Zapata con Barrow, che non entra in partita. Alla fine il Grifone ne fa tre e l’Atalanta si autocondanna.

Gasperini sceglie ancora l’undici schierato contro la Lazio con Mancini a sinistra del trio difensivo completato da Toloi e Palomino, con Masiello in panchina. Prandelli recupera Criscito, reduce da squalifica, con Piatek-Kouamé coppia offensiva nel 3-5-2 che vede Veloso in cabina di regia. Il destino di De Roon si consuma in tre minuti, quando Romero interviene duramente sul centrocampista olandese, costretto a lasciare il campo in barella (per lui un forte trauma contusivo e per fortuna escluse fratture) sostituito da Pessina. Il giallo al genoano non compensa la perdita per l’Atalanta, anche se nulla cambia dal punto di vista tattico. Gara dura e spigolosa con la squadra di Gasperini che prova a imporsi. Al 20’ occasione propizia per Toloi, su calcio di punizione di Ilicic, ma il tocco sotto misura del brasiliano viene neutralizzato con un intervento decisivo dal portiere Radu. Il Genoa ci prova, ma il Var è ancora dalla parte dell’Atalanta perché scova un tocco di mano in area di Romero e induce l’arbitro Doveri ad assegnare il penalty al 36’. Sul dischetto va Ilicic che angola il tiro, Radu intuisce e respinge. Sulle panchina sale il nervosismo e l’arbitro allontana alcuni componenti da una parte e dall’altra. Nel primo dei tre minuti di recupero inizialmente assegnati nel primo tempo, Gomez colpisce il palo di testa, poi ancora il Var si accorge di un tocco di mano di Criscito che nella circostanza l’arbitro giudice non punibile. Il recupero si prolunga e dopo 5’ Berisha devia oltre la traversa un colpo di testa di Piatek. Sull’azione da corner matura il vantaggio del Genoa, per effetto di un colpo di testa di Piatek che Berisha avrebbe parato senza la deviazione decisiva di Toloi che lo mette fuori causa. Ad inizio ripresa Prandelli richiama Veloso e inserisce Rolon. Dopo 2’ occasione da gol non sfruttata da Zapata, il quale si riscatta al 9’ difendendo palla in area avversaria e favorendo l’inserimento di Freuler, atterrato da Criscito. Nuovo calcio di rigore che Zapata trasforma nonostante Radu intuisca la traiettoria del pallone. Per il colombiano sesto gol in quattro partite. Raggiunto il pareggio, al 18’ Gasperini avvicenda Gomez con Rigoni, il quale ancora una volta risulterà impalpabile. Dopo 4’ la difesa atalantina fa la frittata su cross di Romero e intervento a vuoto di Hateboer sul palo più lontano che favorisce il controllo e la battuta vincente di Lazovic. Riacquisito il vantaggio, Prandelli manda in campo Sandro al posto di Kouamè passando al 3-4-2-1. A un quarto d’ora dalla fine Gasperini affida le speranze di recupero a Barrow che rileva Zapata. Pochi secondi dopo Rigoni perde una palla sulla trequarti, scatta la ripartenza genoana e Berisha nega il gol a Bessa. Al 36’ Palomino ferma fallosamente a centrocampo Piatek mentre gli sta sfuggendo. Secondo giallo inevitabile e Atalanta in dieci. Al 38’ palla buona per Piatek che calcia oltre la traversa. Il capocannoniere genoano chiude la partita al 43’ con un tiro piazzato all’incrocio dei pali da manuale. Al 48’ Toloi completa la disfatta con un fallo da ultimo uomo al limite dell’area che costa l’espulsione, privando Gasperini di due difensori fondamentali in vista della gara casalinga con la Juventus.

forbes