Atalanta, beffa solomonica

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L’Atalanta inseguiva i tre punti per riscattare appieno la pesante sconfitta di Zagabria e rilanciarsi nel girone. Invece finisce per farsi beffare dallo Shakthar Donetsk, avversario ostico quanto basta, quando la partita si avvia a un salomonico pareggio. E’ il risultato del diverso atteggiamento che squadre rodate e abituate a giocare la Champions riescono a far pesare. L’Atalanta gioca un tempo, poi viene imbrigliata nel fraseggio degli ucraini e non riesce a trovare la giocata vincente che potesse essere anche risolutiva.

Un gol e un legno per parte nel primo tempo, ma anche un penalty sbagliato dall’Atalanta, che avrebbe potuto ottenere di più e soprattutto evitare di farsi sorprendere. Vantaggio con inzuccata di Zapata, pareggio frutto di una svista difensiva, per il resto strada in salita. La squadra di Gasperini paga in un certo senso la voglia di andare alla ricerca della vittoria, finendo per esporsi al contropiede. E non è un caso che il gol decisivo sia frutto della combinazione e della freschezza atletica di due giocatori partiti dalla panchina. Una decina di secondo dividono la speranza del colpo vincente dal gol subito che condanna alla seconda sconfitta.

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Lo stadio di San Siro tiene a battesimo l’esordio casalingo dell’Atalanta in Champions League, salutato da 26mila bergamaschi accorsi alla Scala del calcio. La squadra di Gasperini, opposta ai campioni d’Ucraina infarciti di piedi buoni brasiliani, si presenta con tutti i giocatori della rosa Uefa disponibili. Sciolto il dubbio sulle condizioni di Papu Gomez, il tecnico atalantino sorprende ancora una volta affidandosi alla vecchia guardia. All’argentino l’ormai consolidato ruolo di tuttocampista, con l’obiettivo di spezzare schemi e linee di palleggio avversari, con Ilicic e Duvan Zapata nel reparto avanzato. Novità nella coppia mediana formata da De Roon e Pasalic, con Castagne e Gosens esterni. Palomino è al centro della difesa con ai lati Toloi e Masiello. Gollini torna tra i pali. Muriel, recuperato dopo la tonsillite, siede in panchina insieme a Malinovskyi, l’ex di turno, Freuler, Gosens, Kjaer, Djimsiti e Sportiello. Lo Shakthar Donetsk, allenato dal tecnico portoghese Castro, si schiera con il 4-2-3-1 in cui spicca il brasiliano e capitano Taison, compagno di squadra di Gomez nel Metalist.

L’Atalanta inizia di gran carriera, sostenuta dall’incitamento impressionante del proprio pubblico.

Al 4’ allungo in profondità di Ilicic in area per Hateboer che da destra mette al centro, Kryvtsov anticipa Zapata e mette in angolo. Sulla battuta dalla bandierina di Gomez, colpo di testa di Pasalic alto sulla traversa. Gli ucraini si concedono spazi per il fraseggio corto e prolungato. Ma negli spazi stretti ha più gioco l’Atalanta, che con uno scambio in area tra Gomez e Ilicic si vede assegnato il penalty al 14’ per un contatto di Kryvtsov ai danni dello sloveno. Sul dischetto lo stesso Ilicic, che si fa ribattere il tiro dal portiere Pyatov, sul pallone si avventa Hateboer che calcia sull’esterno della rete. Al 18’ Taison prova ad approfittare di un passaggio difettoso ma Palomino è lesto e smorzarne la corsa. Lo Shakthar prova ad affacciarsi in area bergamasca attraverso una fitta rete di passaggi, la difesa fa buona guardia. L’Atalanta si affida all’impostazione di Gomez che ispira il movimento dei compagni per favorire gli inserimenti oltre la linea difensiva avversaria. Il gol del vantaggio atalantino arriva al 28’ con un colpo di testa di Zapata su cross di Hateboer, dopo che in precedenza Ilicic aveva imbeccato in area Pasalic il cui tiro si è stampato sul palo. Gli ucraini rispondono subito con un tiro a giro dai 20 metri di Kovalenko che Gollini devia in angolo. Al 35’ il portiere blocca una conclusione centrale di Alan Patrick. Al 41’ arriva il pareggio degli ucraini con Moraes, che sfrutta una verticalizzazione in profondità superando in velocità Palomino per poi aggirare Gollini in uscita e infilare la porta sguarnita. Il gol ridà fiducia allo Shakthar che tenta di pungere ancora. Lo fa allo scadere del primo tempo su calcio di punizione da 20 metri di Marios che centra la traversa.

Decisamente più equilibrato l’inizio del secondo tempo, con gli ucraini che giocano in scioltezza e

All’8’ prima azione verso la porta di Pyatov che blocca un rasoterra di Gomez. L’Atalanta prova a stringere d’assedio lo Shakthar che si arrocca ed è pronto a ripartire. All’11 doppio cambio di Gasperini. Dentro Malinovskyi per Ilicic, Gosens per Hateboer. Castagne va a occupare la fascia destra, Malinovskyi si sistema dietro Gomez e Zapata. Al 18’ cross basso di Gomez per Zapata che anticipa il difensore ma non inquadra lo specchio della porta. Poi al 21’ Gollini blocca una conclusione improvvisa di Taison. Un minuto dopo altra grossa opportunità per Zapata che lascia scivolare la palla lanciatagli in profondità da Masiello e calcia facendo impattare il pallone sul portiere in uscita. Entra in scena Muriel che avvicenda Masiello. Poco prima della mezz’ora i gemelli d’attacco combinano assist e tiro, il pallone calciato da Muriel colpisce un difensore e finisce in angolo. Ma la spinta dell’Atalanta si è già esaurita e affiorano i primi sintomi di stanchezza. Al 36’ Gollini sventa una puntata di Kryvtsov, poi vede sfilare a lato un radente di Kovalenko. Nel finale viene fuori tutto il mestiere degli ucraini, disposti con il 5-4-1 quando l’Atalanta avanza. Al 42’ ci prova Malinovskyi con un sinistro dal limite che lambisce il palo. All’inizio del tempo di recupero, al termine di un contropiede da lui stesso avviato, Gomez calcia nell’angolo alla sinistra di Pyatov che si allunga e salva. La beffa matura al 49’ con una palla persa in fase offensiva e un’azione di rimessa condotta da Dodò, entrato nei minuti finali, che si beve De Roon (già ammonito e preoccupato di fare fallo) e serve lo smarcatissimo Solomon, lesto a mettere in rete nonostante i disperati tentativi di recupero dei bergamaschi. L’Atalanta esce accompagnata comunque dall’incitamento dei 26mila. Un nuovo invito a rialzarsi e ripartire.

ATALANTA-SHAKTHAR DONETSK 1-2

Atalanta (3-4-1-2): Gollini 6.5 Toloi 6 Palomino 5 Masiello 6 (23’ st Muriel 5.5) Hateboer 6 (11’ st Gosens 6) De Roon 5 Pasalic 6 Castagne 5.5 Gomez 6 Ilicic 5.5 (11’ st Malinovskyi 6) Zapata 7 A disposizione: Sportiello, Djimsiti, Kjaer, Freuler. Allenatore: Gasperini

Shakthar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov 7 Bolbat 6 (46’ st Dodò sv) Kryvtsov 6 Matvijenko 6 Ismaily 6 Alan Patrick 6 (23’ st Solomon 7) Stepanenko 6 Marlos 6 (40’ st Konoplyanka sv) Kovalenko 6 Taison 6 Moraes 6 A disposizione: Shevchenko, Bondar, Dentinho, Marcos Antonio. Allenatore: Castro

Arbitro: Stieler (Ger) 6. Assistenti: Pickel e Gittelmann. IV: Fritz. Var: Dankert Ass Var: Zwayer

Marcatori: pt 28’ Zapata 41’ Moraes; st 49’ Solomon

Recupero: 2, 4

Ammoniti: Kryvtsov, Stepanenko, Stepanenko, Ilicic, Moraes, De Roon, Bolbat, Toloi