(Adnkronos) – Il futuro delle competenze nell’era dell’intelligenza artificiale, la distanza tra le offerte del mercato del lavoro e le skills dei lavoratori, il destino delle figure professionali non green. Ne parla a SostenibileOggi.it Carlo Chiattelli, Partner di EY Italia. Quanto è diffuso il mismatch delle competenze? Il mismatch delle competenze "consiste nel disallineamento delle competenze tra le competenze offerte dai lavoratori e quelle richieste dal mercato del lavoro. Si tratta di un fenomeno molto diffuso in Italia, che riguarda l’ambito green in modo particolare, anche se non esclusivamente, e che secondo le stime predittive di EY continuerà a crescere fino al 2030". In questo contesto, "è utile evidenziare il confronto tra la domanda di profili green da parte delle imprese e la disponibilità di profili green in uscita dal sistema d’istruzione. Infatti, mentre, per esempio, la domanda di profili green con diploma superiore, nel periodo 2020-2023, è cresciuta in modo stabile, l’offerta di diplomati green è rimasta invece costante attorno a circa 360.000 unità all’anno. Il divario tra domanda e offerta di green skills è dunque aumentato costantemente in questi quattro anni". Il risultato "è una crescente difficoltà di reperimento di profili green da parte delle imprese: nel 2023 il 52,6% delle aziende italiane riferisce di aver incontrato ostacoli nel trovare le competenze richieste. I green jobs per i quali si riscontrano più grandi difficoltà di reperimento sono tra le professioni dirigenziali (67,3%), gli artigiani e operai specializzati (62,3%), le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (53,5%) e i conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (53,5%)". L'intervista completa su SostenibileOggi.it
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