L’Atalanta entra nella storia accedendo agli ottavi di finale di Champions League, grazie alla vittoria per 3-0 conquistata al Metalist Stadium di Kharkiv contro lo Shakhtar Donetsk e alla contestuale sconfitta casalinga della Dinamo Zagabria ad opera del Manchester City. I gol, tutti nel secondo tempo, firmati da Castagne, Pasalic e Gosens. Trionfo tattico per Gian Piero Gasperini che dispone la squadra in modo da gestire la fase offensiva impedendo agli ucraini di affondare in area bergamasca. Una prova collettiva di grande spessore e l’ennesima prestazione superba di Papu Gomez. Dopo le sconfitte nei primi tre turni, l’Atalanta è risorta grazie a due vittorie su croati e ucraini e al pareggio con il Manchester City. Dopo la retrocessione dell’Inter in Europa League, allo stadio di San Siro tornerà a riecheggiare l’inno della Champions League grazie all’impresa della squadra bergamasca.
La cronaca
L’Atalanta prende subito in mano le redini del gioco, sviluppando le azioni in modo ragionato. Al 5’ clamoroso errore difensivo di Ismaily, il cui retropassaggio al portiere diventa assist per Gomez, il quale tocca per Muriel che non calcia e preferisce allargare per Pasalic, troppo defilato per impensierire Pyatov, nel frattempo rientrato fra i pali. All’8 assist di testa di Castagne in area ucraina per Muriel che calcia debolmente e senza inquadrare lo specchio della porta. Al 14’ altro errore difensivo dello Shakhtar con Kryvtsov che serve inavvertitamente Muriel, il quale si allarga e serve Gomez la cui conclusione viene ribattuta. Al quarto d’ora gli ucraini vanno a segno ma con il guardalinee fermo a segnalare la posizione di fuorigioco di Tetè. Lo Shakhtar guadagna campo e mette a frutto le proprie doti di palleggio. Al 22’ Muriel scivola con il piede sul pallone e finisce addosso a Stepanenko. Un intervento involontario che però l’arbitro punisce con il giallo. Al 25’ ripartenza avviata da Gomez e cross di Castagne raccolto di testa da Freuler che manda sul fondo. I pericoli per l’Atalanta arrivano dagli affondo portati in velocità dagli ucraini sulla destra del fronte d’attacco. Al 28’ Ismaily stende Muriel sulla lunetta dell’area; il colombiano prova a trasformare il calcio di punizione ma manda alto. Gli ucraini si impegnano a contenere i tentativi di attacco dell’Atalanta e sviluppare le geometrie in larghezza. Al 37’ azione avvolgente dello Shakhtar conclusa con un colpo di testa di Moraes su cui Gollini si supera deviando oltre la traversa. Al 41’ sinistro di Muriel dai 16 metri bloccato dal portiere. Dopo l’intervallo l’Atalanta si spinge decisamente in avanti, ma difetta nell’ultimo passaggio. Al 5’ calcio di punizione da 25 metri di Muriel che costringe il portiere a deviare oltre la traversa. Da corner colpo di testa di Djimsiti che mira troppo alto. Al 9’ scatta in profondità Gomez che conclude male. Un minuto dopo l’arbitro grazie Muriel che interviene fallosamente in scivolata su Dodò. Al 14’ Castro richiama Tetè e inserisce Marlos. Gasperini manda in campo Malinovskyi al posto di Masiello. De Roon scala al centro della difesa con Palomino a sinistra. Al 21’ l’Atalanta va a segno con Castagne al termine di una combinazione tra Muriel e Gomez, che mette a centro area dove il laterale destro tocca due volte, la prima impattato dal portiere e sulla ribattuta palla in rete. Per il guardalinee sarebbe fuorigioco, il Var assegna il gol. Castro getta nella mischia Salomon, Gasperini opera la scelta di Ibanez al posto di Muriel. Al 25’ destro di Muriel parato senza difficoltà. Al 31’ una manata plateale sul volto di Freuler costa l’espulsione diretta a Dodò. Il raddoppio arriva al 35’ su calcio di punizione di Gomez all’altezza della bandierina e tocco sotto misura di Pasalic che beffa difesa e portiere. Forte del doppio vantaggio, l’Atalanta corre comunque un pericolo al 40’ quando Ismaily colpisce la traversa. Risponde sul fronte opposto Malinovskyi con un sinistro da fuori area respinto dal portiere. Nel primo minuto di recupero sale in cattedra Gollini con una deviazione in angolo decisiva su rasoiata rasoterra di Patrick. L’Atalanta riparte e Pasalic va a concludere non lontano dalla porta. Infine il sigillo di Gosens al 49’ che approfitta di un clamoroso errore di Stepanenko e mette anche la sua firma in calce al grande romanzo della Dea in Champions League.
SHAKHTAR DONETSK-ATALANTA 0-3
Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov 6 Dodò 5 Kryvtsov 6 Matvyienko 6 Ismaily 5 Patrick 6 Stepanenko 6 Tetè 6 (14’ st Marlos 5) Kovalenko 6 (25’ st Solomon 5) Taison 6 Moraes 6. A disposizione: Shevchenko, Marcos Antonio, Bondar, Konoplyanka, Dentinho. Allenatore: Castro
Atalanta (3-4-1-2): Gollini 7 Djimsiti 7 Palomino 7 Masiello 6.5 (15’ st Malinovskyi 6.5) Castagne 7 De Roon 7 Freuler 7 Gosens 6.5 Pasalic 7 Gomez 8 (45’ st Hateboer sv) Muriel 6 (26’ st Ibanez 6). A disposizione: Sportiello, Arana, Barrow, Traorè. A disposizione: Gasperini
Arbitro: Zwayer (Ger) 6 Guardalinee: Schiffner-Achmueller. IV Uomo: Schroeder. Var: Stegemann. Ass.Var: Fritz
Marcatori: st 21’ Castagne, 35’ Pasalic, 46+4 Gosens
Ammoniti: Muriel, Patrick, Dodò, Freuler, Hateboer. Espulso al 31’ st Dodò
Recupero: 2, 5
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