Gasperini si fida e si affida a chi ha già assimilato i suoi concetti di calcio. Quindi in campo ci vanno i “vecchi” e i nuovi si accomodano in panchina. Poi pian piano, man mano che avanzano i tornei di Serie A e di Champions si vedrà, e bisognerà fare i conti con eventuali squalifiche e infortuni.
Intanto, però, la formazione dice che inizialmente dei nuovi gioca il solo Retegui (quattro gol in quattro partite), che deve necessariamente sostituire Scamacca.
Ma, c’è un ma. Gasperini ritrova la sua Atalanta come spezzata in due. In avanti fanno benissimo, il centrocampo è solido, ma la difesa traballa parecchio. È da inizio precampionato che imbarca una valangata di gol. Molti su calci piazzati. E, spesso, sono gollonzi con palloni che rimpallano e rimbalzano davanti alla linea senza la necessaria concentrazione, reazione e prontezza. Anche ieri, con la Fiorentina, i due gol viola sono stati frutto delle disattenzioni nerazzurre.
Uno su tutti è l’imputato maggiore: Hien, largamente insufficiente e non solo ieri. Ma anche Ruggeri sulla fascia sinistra ha dimostrato di non essere in gran forma, e non si dica che c’entra la partita fatta con la Nazionale Under 21, perché più giochi e più entri in forma. Forse avrà bisogno più di altri di maggior tempo, ma l’anno scorso non era parso così indietro a questo punto della stagione. Sta di fatto che il suo rivale Dodò ha dimostrato di essere molto più brillante di lui e ha vinto i personali duelli.
Quando Gasperini ha cambiato e ha tolto Hien e Ruggeri, inserendo Zappacosta sulla fascia sinistra, arretrando De Roon sulla linea dei centrali con Brescianini e Pasalic a centrocampo, il secondo tempo ha detto che l’Atalanta è nettamente superiore alla Fiorentina.
Le note positive sono arrivate tutte davanti: Lookman, Retegui e De Ketelaere hanno fatto bene. Sono andati tutti e tre in gol con il nigeriano una spanna sopra tutti.
Retegui fa dei gol di testa la sua specializzazione. De Ketelaere ha realizzato un gol da vero centravanti, sfruttando la sua altezza e la sua abilità aerea. È anche vero che la Fiorentina in difesa ha concesso qualche centimetro ai nerazzurri. Ma questo non toglie nulla all’imperioso intervento del belga.
È bello aver ritrovato Lookman dopo i mal di pancia del mercato. Ora il ragazzo è convinto di giocare in una squadra forte, è felice di giocare in uno stadio così bello ed è felice di giocare in Champions League. Con le sue giocate, le sue inventive, i suoi dribbling e i suoi gol ci farà divertire e porterà la Dea moto in alto.
Giovedì a Bergamo arriva l’Arsenal, un test impegnativo contro una squadra mai incontrata prima e che porta in dote le idee calcistiche del suo allenatore spagnolo Arteta. Gasperini ha già sottolineato come questa squadra rappresenti un test impegnativo per l’Atalanta. Ora vedremo se il mister si è riservato di risparmiare alcuni giocatori come Samardzic, Zaniolo e Kossounou per questo appuntamento di Champions o se continuerà con la sua linea del meglio giocare con le certezze che abbiamo senza rischiare chiari di luna. Perché, in fondo, questa nuova formula della Champions fa ragionare sul lungo periodo, come fosse un campionato, più che un torneo, almeno nella fase iniziale, dove l’importante è accumulare punti senza fare drammi in caso di sconfitta. La strada dura otto partite per una classifica unificata fra le 36 squadre partecipanti.