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Oney Tapia Premio Brera

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Federica Sorrentino

Martedì 21 gennaio 2020, serata in cui andava in onda il programma Rai “Nuovi Eroi” dedicato a Ilaria Galbusera, capitano della Nazionale di pallavolo sorde campione europea, è un giorno indimenticabile anche per Oney Tapia, esempio eclatante di come attraverso lo sport si riesca a superare le avversità e conseguire risultati che rappresentano momenti di riscatto e affermazione. Cubano che risiede a Sotto il Monte, 44 anni il prossimo febbraio e un nuovo sogno paralimpico alle porte, è stato dichiarato Sportivo dell’Anno 2019 e insignito del prestigioso Premio Gianni Brera nell’anno del centenario della nascita del grande giornalista sportivo.

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Persa la vista per via di un incidente sul lavoro da giardiniere, ha ridisegnato la sua vita con lo sport. Ha iniziato a giocare a goalball e tornall con gli “Omero Runners Bergamo” e, nel 2013, si è avvicinato al mondo dell’atletica leggera paralimpica, specializzandosi nel lancio del disco e nel getto del peso.

Medaglia d’oro nel disco ai campionati europei e argento ai Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro nel 2016, due anni ha vinto l’oro sia nel disco che nel peso ai campionati europei facendo segnare il record mondiale nel lancio del disco.

Record che ha ceduto l’estate scorsa ai campionati

mondiali di Dubai dove ha conquistato una splendida medaglia d’argento.

Cosa significa ricevere il premio intitolato a un grande giornalista come Gianni Brera?

E’ un riconoscimento importante, ne sono profondamente onorato sapendo il valore di una persona che ha scritto pagine indelebili raccontando il mondo dello sport. Una motivazione ulteriore a conseguire risultati non solo sportivi ma anche sul piano personale e morale.

Atleta dell’anno significa aver fatto qualcosa di importante per sé e per l’intero movimento sportivo. Il lavoro effettuato per raggiungere gli obiettivi è stato lungo e impegnativo, intervallato da momenti difficili.

Cito il mio allenatore Guido Sgherzi, il quale ha dedicato il suo tempo a farmi crescere e affermare. E’ un premio che sento di condividere con tutte le persone che mi circondano. Grazie a loro ho potuto ottenere risultati importanti.

Quanto conta la famiglia nei successi di uno sportivo?

Conta tanto, perché lo sport necessita di tanta dedizione e tempo che viene tolto spesso proprio alla famiglia, che nel contempo è pronta a sostenere l’impegno e il sacrificio, consapevole di essere parte dei risultati che vengono raggiunti.