Tre partite in otto giorni, Roma-Valencia-Sassuolo, da affrontare una per volta con la giusta concentrazione e senza pensare a quella dopo o quella precedente. E’ questo, in linea di massima, il dettato di Gian Piero Gasperini alla vigilia del match casalingo con i giallorossi. Sfida per il quarto posto, che vale sei punti in caso di vittoria dell’Atalanta con il bonus del vantaggio negli scontri diretti. L’allenatore però non fa calcoli e neppure s’affida al cosiddetto turnover, chiedendo e chiedendosi quanto sia da ritenersi tale. Salvo il ballottaggio tra Pasalic e Freuler a fianco di De Roon, facile ritenere che Gasperini confermi il blocco difensivo con Caldara primo rincalzo, Gosens sulla fascia sinistra con Castagne favorito a destra su Hateboer, e il trio Gomez, Ilicic e Zapata davanti. In panchina pronti Malinovskyi, Muriele e il neo acquisto Tamèze che ha esordito nel finale della gara di Firenze. Tra le fine giallorosse, assente Cristante, gli ex Mancini, Spinazzola e Ibañez, ma anche Perotti che il tecnico ha avuto al Genoa. Con la Roma, squadra di valore, sarà partita aperta e equilibrata. Infine un accesso al cosiddetto challenge, ovvero alla possibilità che gli allenatori possano chiamare il Var. Una opportunità che non trova d’accordo Gasperini: “cosa posso vedere io da 70 metri?”. Riflessione pienamente condivisibile.