L’episodio decisivo se lo procura Ederson, che a inizio di ripresa, entra in area con una bella percussione e tunnel a Partey che lo atterra. Per Tupin è rigore. Rigore confermato dal Var. Ma Retegui dal discetto se lo fa parare da Raya, che para (questa volta con un balzo felino) anche la respinta battuta di testa dallo stesso centravanti nerazzurro. Così il vantaggio per la Dea sfuma.
Da notare che durante la pausa in attesa della decisione del Var Raya si avvicina alla panchina dove il suo preparatore lo ragguaglia sulle caratteristiche di Retegui e gli dice come comportarsi. E infatti Raya si tuffa dalla parte giusta. Sarebbe stato meglio se Retegui anziché prendersi il pallone e far capire che sarebbe stato lui a tirare il rigore avesse aspettato all’ultimo momento. Un piccolo vantaggio regalato.
La partita si fotografa in un paio di azioni pericolose per parte. Una punizione di Saka ben parata da Carnesecchi e un tiro di Martinelli sul finire della gara spedita alta sono tutto quello che hanno prodotto i Gunners. Un tiro alto di De Ketelaere ben smarcato in area da Retegui e un paio di tiri di Cuadrado, oltre al rigore sciupato, sono il capitale costruito dai nerazzurri.
La gara è vissuta, soprattutto nel primo tempo, con la preoccupazione di entrambe le squadre di non subire e la partita è stata molto equilibrata. Nel secondo tempo l’Atalanta ha osato un po’ di più e alla fine della gara si è avuto la sensazione che avesse anche più energia dell’Arsenal. Il pareggio tutto sommato è giusto, anche se rimane il rammarico per la grande occasione non sfruttata. Il punto vale oro, considerando che è stato ottenuto contro una squadra che in Premier League lotta per lo scudetto. Veder giocare gli inglesi con quella capacità di palleggio, che si muove sul campo in ogni direzione con tanti uomini e capace di tornare subito dietro la linea della palla che rende difficile poterla scalfire è un piacere per gli amanti del calcio. Tanto è vero che non subisce gol da parecchio tempo. Arteta muoveva i suoi dalla panchina con gesti pacati e con indicazioni preziose. A fine partita ha ammesso che stavano un po’ soffrendo in difesa e rischiavano di perdere un po’ della loro compattezza. “Dovevo intervenire – ha detto a fine gara – per riprendere i giocatori a trovare la giusta concentrazione. L’Atalanta – ha concluso – è una squadra difficile da decifrare”.
Gasperini si porta a casa un paio di insegnamenti: il primo la capacità di saper difendere anche con gli attaccanti. Retegui, Lookman e De Ketelaere hanno fatto un lavoro straordinario con i ritorni in marcatura sui rispettivi avversari fino al limite dell’area, pronti poi a ripartire per far male. Una lezione di calcio che si potrà portare dentro il campionato. “Se giochiamo così, possiamo mettere in squadra più attaccanti contemporaneamente”, sottolinea Gasperini. Il secondo insegnamento è che “con squadre così chiuse abbiamo fatto ottime cose. Sicuramente da ripetere”. Ecco lunedì se ne avrà subito la controprova. A Bergamo, infatti, per la quinta giornata di campionato arriva il Como.
Gasperini ha dimostrato di avere grande coraggio. All’80’ non si è accontentato dello 0-0 e ha tolto Ruggeri per mettere più gente offensiva come Pasalic e Samardzic in aggiunta a Zaniolo. Avrebbe potuto prendere gol in contropiede dai Gunners, ma questo non è successo. Quindi bravi tutti. Il punto già mette l’Atalanta nel gruppone di quelli che se la possono giocare ai playoff.