Federica Sorrentino
I cuori atalantini presenti al Mapei Stadium di Reggio Emilia il 26 maggio 2019 hanno sentito risuonare per la prima volta l’inno della Champions League, il cui accesso è stato conquistato con una irresistibile rimonta in una partita casalinga ospitata dai veri padroni di casa del Sassuolo. Mai trasferta fu così dolce e quella data è rimasta scolpita tra i tifosi della Dea. Un traguardo inimmaginabile, ma cullato a mano a mano che le vittorie si inanellavano e andavano a guarnire la torta dei festeggiamenti. Atalanta sul podio nazionale e poi nell’Europa delle grandi. Per giocarsela, a certi livelli, occorrono forza, coraggio, ritmo, determinazione. Ma soprattutto occorre imparare. Anche dalle sconfitte. Un poker subito a Zagabria, in una lunga e faticosa trasferta per i sostenitori più irriducibili, la beffa finale e lo scivolone nel primo match a San Siro con gli ucraini dello Shakhtar Donetsk, la lezione di Manchester con il City. Gli avversari sembravano sempre più veloci, esperti e sicuri. Per gli esperti globali del calcio internazionale, alla fine delle gare di andata del girone di qualificazione, le chance dell’Atalanta erano ridotte al lumicino. Restava, però, uno spiraglio. Che la squadra di Gasperini ha sfruttato lavorando con intelligenza. Al primo punto di marca Champions nel ritorno con il City a Milano, hanno fatto seguito la prima vittoria nella rivincita con i croati della Dinamo e la trasferta corsara in Ucraina. Un settebello di punti, frutto di altrettante belle e sempre più convincenti prestazioni, che ha regalato la storica qualificazione agli ottavi, complici risultati maturati dalle concorrenti che hanno accorciato la classifica. Il doppio successo sul Valencia ha regalato i quarti, ma non ha potuto trasformarsi in gioia completa e condivisa con il pubblico bergamasco, rimasto in casa in occasione della gara di ritorno. Il capitolo finale della Champions League è tutto da scrivere e organizzare. Sempre più probabile una partita secca per accedere alle semifinali e poi una final four, ben lontano dal Bosforo, dove avrebbe dovuto essere assegnato il trofeo. Il cammino è lungo, l’Atalanta possiede i numeri per continuare a essere protagonista della manifestazione più ambita. Agli inizi del mese di agosto, tirate le somme del campionato, ci sarà certamente voglia di continuare a giocarsela.