G20, Putin non va in Brasile. Ucraina ha chiesto il suo arresto

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(Adnkronos) – Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto sapere che non prenderà parte al G20 di Rio de Janeiro che si terrà a metà novembre, spiegando che il suo arrivo "rovinerebbe" il vertice. "In pratica rovineremmo il lavoro del G20, perché?", ha detto Putin, aggiungendo che "troveremo qualcun altro (in Russia) che presenterà degnamente gli interessi del nostro Paese in Brasile". L'Ucraina recentemente ha chiesto al Brasile di procedere all'arresto di Putin, in caso di arrivo del presidente russo nel paese sudamericano. Il leader del Cremlino è stato colpito da un mandato d’arresto emesso l'anno scorso dalla Corte penale internazionale. Putin, accusato di crimini di guerra per aver deportato illegalmente bambini ucraini in Russia, ha voluto sottolineare che il mandato di arresto della Corte penale internazionale non è un fattore determinante nella sua decisione di non andare a Rio, affermando che "le sentenze di questo tipo possono essere aggirate molto facilmente". Infatti, Russia e Brasile hanno "relazioni molto buone – ha detto il leader del Cremlino – Perciò, quando si arriva al dunque, basta scrivere un accordo intergovernativo e nessuno si trova in una posizione difficile". Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, al termine del G20 in India, aveva già anticipato che avrebbe accolto Putin qualora avesse deciso di andare a Rio, e che il suo arresto era una "decisione giudiziaria che non spetta al presidente della Repubblica". Recentemente il ministro degli Esteri brasiliano, Mauro Vieira, ha ammesso che la magistratura potrebbe ordinare l'arresto di Putin pur ammettendo che, per i capi di Stato, nel Brasile vige "un'immunità". "Io non posso limitare un giudice, né immaginare o indovinare cosa farà. Potrebbero succedere tante altre cose", le parole del ministro a Cnn Brasil. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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