Gasperini e quelle 400 panchine vissute per mandare la città in gol

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Ad un certo punto della gara, in curva Sud appare uno striscione che recita: “Per quello fatto, per tifosi, squadra e città 400 volte grazie Gasp”. Lo striscione celebra le 400 panchine raggiunte da Gasperini con l’Atalanta. E il mister ha molto apprezzato.

In sala stampa sottolinea più volte: “Questo striscione mi ha fatto immenso piacere perché non è stato scritto così, ma è stato pensato. E riassume proprio il concetto che niente si fa senza la squadra e che c’è una forte identità con i tifosi e la città”.

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Concetto rafforzato quando gli viene chiesto se è pronto ad andare a raccogliere il pallone d’oro che lunedì verrà assegnato a Parigi e di cui lui e Lookman sono in lizza.

Mi spiace che non ci sia l’Atalanta. Ci saremo io e Lookman. Ma tutto quello che si è fatto lo si è raggiunto grazie alla squadra”.

La goleada di questa sera lo ha fatto felice. E spiega: “Il gol è sempre stato al centro del mio progetto. Non ho mai pensato in una delle partite da me preparate a finire una gara senza gol. E covo un sogno: quello di poter diventare un giorno l’allenatore che ha fatto fare più gol alla propria squadra”.

Grazie Gasp, perché con quel credo noi a Bergamo siamo passati, prima a desiderare, poi a sperare, quindi a sognare e oggi a vivere una realtà che fino a pochi anni fa sembrava realtà di un altro pianeta.

E se non danno a lei la panchina d’oro a chi la dovrebbero dare? Sempre a quegli allenatori cui piace vincere facile perché gli è messo a disposizione un roster da miliardi di euro? Amiamo il calcio romantico e della meritocrazia. Quello striscione il pallone d’oro glielo ha già assegnato. Glielo dice la città di Bergamo.