L’appuntamento è sempre più vicino, motivo per cui fervono i preparativi in quel di Schilpario in vista dei Mondiali Juniores e Under 23 di sci di fondo.
La rassegna iridata, in programma a febbraio 2025, sta coinvolgendo l’intera Val di Scalve con la sistemazione della Pista degli Abeti così come la ricerca di volontari per sostenere l’evento iridato.
Il Comitato Organizzativo presieduto da Carmelo Ghilardi ha appena lanciato una nuova iniziativa per arruolare persone da inserire all’interno del suo organico durante le giornate di gara.
Per chi fosse disponibile a far parte della squadra del JWSC di Bergamo-Schilpario 2025 l’invito è quello di compilare il form disponibile al QR code diffuso dal comitato che, in sinergia con la Comunità Montana di Scalve, promuove un corso di inglese gratuito per i volontari in modo da semplificare le operazioni di gestione delle piste e accoglienza di atleti, addetti ai lavori e delegati federali che raggiungeranno Schilpario da tutto il mondo.
In attesa di vedere l’arrivo degli atleti, c’è chi osserva con attenzione quanto accadrà a Schilpario come il norvegese Harald Østberg Amundsen, plurivincitore ai Mondiali Juniores e Under 23 di sci di fondo e oggi membro della nazionale scandinava.
“Ricordo ancora tutte le gare del JWSC con lucidità, era davvero bello gareggiare con atleti da altre nazioni e avere anche l’opportunità di conoscerli un pochino. Il JWSC è stata un’anteprima incredibile di quella che sarebbe potuta essere la mia carriera, infatti ad oggi competo in Coppa del Mondo con tanti degli stessi atleti con i quali mi fronteggiavo da Junior – ha raccontato Amudsen -. Il JWSC è una competizione davvero importante nel processo di crescita dei giovani atleti. È una fonte di ispirazione poter conoscere nuovi e diversi fondisti che arrivano da paesi differenti dal tuo, si allenano in modo diverso… si condivide la stessa passione per lo sci di fondo e si gareggia con sano spirito competitivo. Il JWSC è l’arena perfetta dove testare le proprie capacità sia mentali che fisiche e io personalmente in queste occasioni ho imparato tante cose su me stesso e sulle competizioni che porto ancora con me. Il consiglio è quello di arrivare il più possibile preparati mentalmente, ma senza essere troppo nervosi e preoccupati per l’esito della gara. Dare il massimo in tutte le competizioni fa parte del DNA di un atleta e non serve che sia io a suggerirlo, ma a tutti direi di non essere timidi e anzi di confrontarsi con dialogo assieme agli atleti delle altre nazioni”.