Federica Sorrentino
«Con tanto amore si possono scalare anche le montagne più alte». È uno dei pensieri che Fulvio Gambirasio, papà di Yara, ha condiviso nei giorni scorsi con la moglie Maura per attribuire il giusto significato agli obiettivi dell’associazione “La Passione di Yara”, sorta in ricordo di una figlia strappata alla vita nei modi che la giustizia ha ricostruito e i cui sogni di tredicenne vengono fatti riverberare negli adolescenti di oggi che hanno bisogno di essere aiutati.
L’associazione, nata nel 2015, ha lo scopo di sostenere i giovani che hanno un proprio sogno nel cassetto da realizzare, un talento di ogni tipo, ma che a causa di problematiche economiche o familiari, si ritrovano impossibilitati nell’intento. È quindi in questo modo che la famiglia della tredicenne sentono di essere vicini alla figlia, attraverso le passioni di quegli stessi ragazzi che in qualche modo ricordano Yara, la quale viveva il forte amore per la ginnastica ritmica.
Non si tratta però solo di un sostentamento economico, ma anche di sostegno educativo ai ragazzi e alle rispettive famiglie; possiamo dire la promozione di quella che è la passione di questi giovani, nell’ottica dell’educazione, della formazione, della relazione, ma anche del lavoro, perché anche in quest’ultimo tassello è importante credere in ciò che si fa e portare avanti i propri sogni e le proprie passioni.
Capita spesso di instaurare rapporti di amicizia proprio grazie ad uno sport condiviso, o grazie ad una passione comune. Quello che traspare è la volontà da parte di Fulvio e Maura, e di tutti coloro che fanno parte dell’associazione, non solo di portare avanti il ricordo della figlia Yara, ma anche di dare la spinta, la forza a tanti ragazzi che proprio come lei sono appassionati e hanno il desiderio di impegnarsi al massimo in ciò in cui credono. Sono proprio le passioni che spingono ciascuno di noi a creare il proprio percorso di vita e la propria storia. Ciò in cui crede “La Passione di Yara” è guidare i ragazzi e ragazze, le generazioni a venire, attraverso la propria esperienza, verso il futuro, a seguire ed apprezzare il valore dei sogni insito in ogni persona.
La ginnastica ritmica è resilienza, coraggio, trarre beneficio dalle sconfitte per rialzarsi più forti di prima, arrivando ad oltrepassare i propri limiti. C’è bisogno di forza, di potenza, ma soprattutto di crederci sempre. Si inizia da giovani, dall’essere bruchi, e tramite dedizione, sacrificio e passione che si riconoscono nel concetto di metamorfosi, ci si trasforma in farfalle. Proprio da qui è partito tutto.