Lombardia sì, Giro nel ’22 o ’23

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Rino Fusco

Giovanni Bettineschi, che con Promoeventi pianifica e gestisce arrivo, partenza e passaggio delle grandi corse del ciclismo professionistico, l’aveva detto nei mesi scorsi. Difficile e insieme inopportuno organizzare una tappa del Giro d’Italia nel 2021. Gli ottimi rapporti con Rcs e la visione oculata su entrambi i fronti, milanese e bergamasco, hanno suggerito di soprassedere per quest’anno e avanzare l’ipotesi di invertire il percorso del Giro di Lombardia, la cosiddetta “classica delle foglie morte”, facendolo partire da Como e arrivare a Bergamo. La voglia di omaggiare Felice Gimondi prevale, ma lo si vuole fare in modo degno e con il coinvolgimento della gente. Inimmaginabile la carovana rosa in mezzo a strade deserte. Il perdurante divieto di assembramento lascia poco spazio a terze vie. La 104esima edizione del Giro d’Italia prenderà il via sabato 8 maggio da Torino e non transiterà sulle strade bergamasche. Se ne riparlerà l’anno prossimo o finanche nel 2023. Perché tutti vogliono che sia una grande festa, di rinascita e partecipazione.

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Siamo stati sempre consapevoli delle difficoltà, ne ho parlato con il direttore del Giro, dopo essermi confrontato con l’amministrazione comunale di Bergamo, e ho condiviso l’opportunità di rinviare, chiedendo nel contempo la possibilità che il Giro di Lombardia, lo scorso anno disputato a ferragosto eccezionalmente e fatto partire da Bergamo, quest’anno possa arrivare nel centro del capoluogo – dichiara Bettineschi – Intanto, cominciamo a lavorare per la prossima edizione del Giro o, in alternativa, per quella successiva. Desideriamo che ci siano le condizioni per godere la manifestazione sportiva. Sarebbe un paradosso costringere i bergamaschi ad assistere alla corsa che arriva nella propria terra stando seduti davanti alla tv”.

Nel quadro delle varie interlocuzioni figurano anche i potenziali sponsor che contribuiscono a coprire le spese organizzative e logistiche. Quali sono i rapporti e le disponibilità che hanno fornito eventualmente per il futuro?

Mi nuovo innanzitutto con le istituzioni, intorno alle quali riusciamo a coinvolgere un numero adeguato di sponsor qualificati. Tra quelli che mancano mai c’è, per esempio, Santini. Ricordo chela nostra città è stata arrivo di tappa dell’edizione 100 del Giro d’Italia nel 2017. Stesso anno dell’ultimo traguardo del Lombardia a Bergamo. Se Rcs accoglierà la richiesta, ma non vedo difficoltà in tal senso, avremo regalato ai bergamaschi una nuova, grande giornata di ciclismo”.