Atalanta-Milan l’ha risolta il più piccolino (di statura) della brigata. In mezzo a quell’area affollata di colossi, all’87’ è sbucato lui, Ademola Lookman, che di testa ha regalato una gioia immensa ai suoi tifosi. In Nigeria i giocatori della Nazionale di calcio sono soprannominati le Super Aquile. E lui, da super aquila, è sgusciato dietro a tutti, arrivando all’improvviso per artigliare la preda, lasciando il diavolo a bruciare tra le proprie lingue di fuoco.
Lookman, premiato come miglior giocatore della partita, ha più volte tentato il colpo senza trovare fortuna se non con l’elemento che meno gli è congeniale: il colpo di testa. Prima ci aveva provato al 44’ (fuori di poco) e al 79’ (parata di Maignan).
Ma questa sera abbiamo assistito ad un altro volo d’aquila, quello di Charles De Ketelaere, che è salito in cielo per colpire una palla ricordando alla sua ex squadra che cosa si sono persi. Buon per noi che uno così ce l’abbiamo.
E poi il quadrilatero Ederson, De Roon, Pasalic, De Ketelaere gioca con una mobilità e interscambiabilità di ruoli che stordisce gli avversari. Spesse volte questa sera il Milan ha cercato di mischiare le carte, ma di fatto solo tre volte sono arrivati dalle parti di Carnesecchi. Pronti-via dopo pochi secondi è toccato a Pulisic impensierire Carnesecchi. Poi al 38’ l’americano è stato costretto a uscire per un indurimento del polpaccio. Al 22’ Leao ha fatto l’unica cosa chiestagli da Fonseca piazzando un bellissimo cross per Morata che ha mandato in gol. E con Reijnders che nell’unica azione personale un po’ pericolosa si è creato lo spazio per il tiro finito abbondantemente fuori. Per il resto i rossoneri non sono riusciti a cucire azioni degne di nota.
Per la maggior parte della gara il Milan è stato tutto difesa, muscoli, perdite di tempo, entratacce e simulazioni di falli subiti. Una vergogna.
La difesa con il ritorno di Djimsiti, sulla linea con Hien e Kolasinac è stata più che sufficiente, senza sbavature. Un rilievo merita Carnesecchi, che ha– come spesso gli capita – parato bene l’unico tiro che gli è arrivato in porta (al primo minuto). Ma il ragazzo deve imparare a calciare con i piedi. Non è pensabile che tre rinvii consecutivi vengano sbagliati perché sparati a casaccio verso la metà campo, quando i compagni sono in altre zone del campo. Carnesecchi impari da Maignan che riesce a piazzare rinvii di 40-50 metri al millimetro sui piedi dei compagni. Ma a Zingonia perché non lo fanno palleggiare contro il muretto?
Le fasce con Ruggeri e Bellanova hanno prodotto effetti positivi. Non era facile per Bellanova giostrare sulla fascia dove transitavano Teo Hernandez e Rafael Leao. I due nerazzurri sono stati spesso messi nelle condizioni di poter crossare pericolosamente al centro dell’area.
E anche questa sera la partita si è sbloccata quando sono entrate forze fresche dalla panchina. Samardzic ha dato quella ventata di freschezza che ha fatto fibrillare tutta la difesa del Milan dando vigore ai propri compagni di reparto. Da cui poi è scaturito il gol della vittoria.
E vedere Brescianini e Retegui combattere su ogni palla anche al novantesimo minuto è stato encomiabile. E dice molto di questa squadra.
Atalanta-Milan 2-1
Reti: 12’ De Ketelaere; 22’ Morata; 87’ Lookman.
Atalanta: Carnesecchi 6.2; Djimsiti 6.1 (76’ Kossounou 6.2), Hien 6.5, Kolasinac 6.7; Bellanova 6.5, De Roon 7, Ederson 6.8, Ruggeri 6.8 (91’ Scalvini 6.1); Pasalic 7(76’ Samardzic 6.7); De Ketelaere 7.3 (76’ Retegui 6.1), Lookman MVP 7.5 (90’ Brescianini 6). Gritti 6.59.
Milan: Maignan 7.2; Royal 6.7, Gabbia 6.6, Thiaw 6.7, Hernandez 5.7; Fofana 6.2, Reijnders 5.8; Musah 6.6 (90’ Chukwueze 6), Pulisic 6.2 (38’ Loftus-Cheek 6.5), Leao 7.3; Morata 7.1 (78’ Abraham 5.8). All. Fonseca: 6.45.
Arbitro: Federico La Penna della sezione di Roma 1. Quarto ufficiale: Marco Guida di Torre Annunziata.