Gatti e Modesto, il segreto di questa Atalanta U23? La connessione con tutti i settori della società

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Alla vigilia di Alcione-Atalanta U23, prima giornata del girone di ritorno di serie C, la società ha organizzato una conferenza stampa con l’allenatore Francesco Modesto e il direttore sportivo Fabio Gatti per tracciare un bilancio del lavoro fatto a un anno e mezzo dall’inizio del progetto.

Ad aprire l’incontro, l’amministratore delegato Luca Percassi, che ha ribadito quanto “per l’Atalanta il progetto U23 sia un progetto fondamentale che permette di dar seguito alla crescita dei nostri ragazzi. Abbiamo tante idee legate all’U23, sapendo che il campionato di Serie C è un campionato molto competitivo e che va affrontato nella maniera giusta. E noi vogliamo fare le cose bene e con la testa”.

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Dalle indicazioni emerse diventa chiaro l’obiettivo di avere una seconda squadra per Atalanta. È il direttore sportivo Franco Gatti a sottolineare “l’obiettivo è quello di finalizzare il prodotto del settore giovanile. Il mio sogno personale è dare un calciatore all’anno alla prima squadra. Questo vale molto di più che vincere il campionato”.

E a Francesco Modesto è dato in pasto da forgiare un nugolo di talentuosi ragazzi (finora una quarantina) per creare qualcosa di interessante. “L’anno scorso abbiamo iniziato con una squadra molto più matura – ha detto Modesto -. Poi via via abbiamo abbassato l’età e abbiamo preso giocatori più giovani. Quest’anno sono arrivati tanti giocatori dalla Primavera con mezzi tecnici importanti. Non era semplice ottenere questi risultati già nel girone di andata. I numeri fanno piacere, ma noi dobbiamo guardare la crescita dei ragazzi. L’anno scorso è stato un po’ un esperimento. Era tutto nuovo. Quest’anno abbiamo le idee più chiare e lavoriamo per ottenere i nostri obiettivi con qualità”. E di qualità in questa squadra ce n’è tanta.

Il segreto della società è che tutti i livelli, dal più basso (in senso di età) del settore giovanile alla prima squadra c’è una connessione quotidiana. Un confronto che passa dai direttori sportivi agli allenatori, all’amministratore delegato. Oltre alla qualità delle strutture e alla disponibilità economica per poter realizzare ogni tipo di esigenza.

Anche se il regolamento lo consente, la promozione in Serie B non è la priorità dell’Atalanta, almeno così dicono. E allora ci si chiede, chissà quali motivazioni porta con sé Modesto nel dover soprattutto lavorare per la valorizzazione dei giocatori, rinunciando personalmente all’ambizione di lavorare in una squadra che possa giocarsi il primato. È solo facciata? E poi sotto sotto magari se capita il colpaccio ben venga? Da un punto di vista economico avere plusvalenze tra C e B o tra B e B e/o tra B e A è sicuramente diverso e più conveniente.

Auguriamoci allora che così come sognano i giocatori della prima squadra, lo possano fare anche i ragazzi dell’Under 23. Auguri.