Vittorio Bosio, alla vigilia della sua ricandidatura, stila le linee programmatiche del CSI nazionale

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Il presidente nazionale del Csi, il bergamasco Vittorio Bosio, nell’anno del rinnovo delle cariche associative e di conseguenza della sua ricandidatura, ha presentato sul sito ufficiale nazionale le linee programmatiche dell’Associazione sportiva. Linee tracciate in una intervista rilasciata ad Avvenire.

Presidente Bosio, che anno sarà il 2025 per il CSI?
È un anno assai importante, il CSI festeggia 80 anni di vita, più vivo e vegeto che mai. Abbiamo 80 anni ma li portiamo bene. Siamo davvero in forma. Avverto una grandissima responsabilità, perché chi ci ha preceduto, dai primi fondatori in poi, in questi 8 decenni, ha fatto grandi cose. Il CSI è stato sempre attivo e presente in tutto il territorio italiano e ha dato tutto ciò che occorreva per la crescita dei nostri giovani attraverso lo sport. È anche l’Anno Santo e a metà giugno ci sarà il Giubileo degli Sportivi. E non è finita qui con le date da segnare perché c’è una data importantissima da evidenziare e annotare per tutti coloro che hanno a cuore il CSI: il 4 ottobre, quando festeggeremo gli 80 anni del CSI all’Auditorium Conciliazione, proprio di fronte alla nostra sede storica. Un luogo simbolo, fortemente voluto, perché lì siamo nati, cresciuti, divenuti grandi. Incontreremo diverse autorità dello sport, della Chiesa e della Società civile e sarà anche un modo per far emergere ciò che ha fatto il CSI nella sua lunga storia“.

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Avendo lei il polso dell’Associazione, in Italia oggi, come viene recepito il CSI?
Il CSI è ovunque riconosciuto per la qualità dell’attività sportiva che promuove. Girando l’Italia incontro tante persone, che ricoprono anche ruoli apicali, che sono passate nel CSI e che ricordano con affetto e nostalgia i trascorsi. Sul territorio la percezione è quella di un CSI utile a favorire uno sport alla portata di tutti che aiuta i ragazzi a crescere, e soprattutto che educa dando a tutti una possibilità di partecipare per quello che si è e non per ciò che si potrebbe potenzialmente diventare. Sono per questo riconoscente a tutte le persone che si occupano di sport a livello provinciale per l’attività meritoria che aiuta la Nazione a vivere, giovani o adulti, dei semplici momenti di sport in allegria e amicizia“.

Sarà questa per il CSI, come per molte Federazioni sportive, una stagione elettorale.
Ad Assisi si svolgerà in marzo l’Assemblea elettiva nazionale. Intanto in tutta Italia si vanno rinnovando i consigli provinciali e regionali. Devo ringraziare tutte le persone che con entusiasmo si stanno rimettendo in gioco affinché il CSI possa ancora essere al servizio della comunità civile e della Chiesa. Le parrocchie e tante realtà oratoriali sono attrattive e stanno riconducendo molti ragazzi all’ombra del campanile. Il rinnovamento elettorale è sempre un passaggio complicato. Mettersi in gioco responsabilmente porta freschezza e vivacità. L’Assemblea sarà un momento di verifica e di rilancio per il futuro. Occorre ed è bello trovare persone con idee nuove per far sì che l’Associazione sia attuale con i tempi moderni“.

Quali i punti cardine della sua candidatura?
Il punto principale sarà sempre la particolare attenzione ai ragazzi, ai giovani ed ai più deboli. Dobbiamo insistere. Poi la sfida è formare una classe dirigente competente. Attenzione ai fischietti, poiché senza arbitri e giudici non c’è sport. Dobbiamo attivarci per sensibilizzare le persone ad un servizio estremamente importante per la crescita sportiva del Paese.
Nell’anno del Giubileo della Speranza quale la sua per il CSI?
Che prosegua a fare ciò che ha fatto nei suoi primi 80 anni di storia. Una storia importante pur nei cambiamenti e nelle difficoltà di una società mutata che negli ultimi anni s’è accelerata. Con le tante problematiche legate alla riforma dello sport. Nei cambiamenti siamo stati chiamati a fare tutto ciò che necessitava per allinearsi alle direttive statali. Le società sportive, pur con fatica, hanno risposto assai bene. Mi auguro che si possa continuare ad essere “Protagonisti del domani nello sport e nel Paese”. Un titolo con cui accompagniamo la stagione assembleare che è anche esso un segno di speranza. Vogliamo esserlo in futuro perché il nostro ruolo è essere protagonisti nel diffondere la pratica sportiva e promuovere attività di base. Siamo stati precursori, attività nuove, progettualità. Siamo orgogliosi di essere stati imitati, in alcune iniziative, da altri organismi od enti. Vuol dire che i nostri progetti erano vincenti. Il mondo dello sport non deve vivere di concorrenza ma di collaborazione. La promozione sportiva, le Federazioni, il Coni, Sport e Salute, il Ministero. Dobbiamo giocare una partita tutti insieme per dare nuove opportunità ai ragazzi dei nostri tempi“.

È lo stesso Papa Francesco a incoraggiare a non lasciare indietro nessuno.
L’accoglienza in passato, tuttora e lo sarà anche in futuro, è sempre stata al centro dell’operato del CSI. Accogliere tutti, ciascuno con le sue abilità, nelle varie discipline e offrire la possibilità di partecipare. Facendo vivere un’esperienza, magari di gruppo, che aiuta a star meglio. Oggi vediamo e contiamo tante realtà nelle periferie cittadine. Siamo presenti ovunque e lo facciamo con dedizione perché crediamo che sia questa la nostra missione“. (Fonte: CSI)