Difficile raccontare questo tipo di sconfitta, perché ti lascia quel retrogusto di una partita ben giocata, dominata per larghi tratti che, però, si è vista scivolare via per alcuni episodi. Il Napoli ha vinto, ma non ha dato quella sensazione di grande superiorità. Tutt’altro.
C’è un dato, però, che ricorre continuamente da alcune partite a questa parte, che dice molto delle ultime prestazioni dell’Atalanta. La squadra nel suo complesso ha percorso 116.193 chilometri. Da questo punto di vista questa sera l’Atalanta è stata surclassata dal Napoli che di chilometri che ha percorsi 124.204. Che si tratti di un calo fisico? o si rifà a una diversa interpretazione delle partite? Il Napoli ha retto l’urto nerazzurro e ha ribattuto i colpi quando ha potuto.
Alla fine si può dire che gli uomini di Conte hanno saputo leggere meglio le diverse fasi della partita e hanno approfittato con buona qualità degli errori dell’Atalanta.
Analizziamo i gol. Il primo è di Retegui, che in area si costruisce lo spazio per poter calciare forte sotto la traversa lasciando tutti di pietra, anche i compagni. Bellissimo.
Il gol del pari arriva su una palla persa a centrocampo, pulita da Lukaku che serve Neres. Kvaratskhelia è già dimenticato. Questo ragazzo brasiliano ha tutto per poter diventare fortissimo ed è entrato in due dei tre gol del Napoli e ha vinto spesso il duello in velocità con Bellanova. Ma ciò che crea scompiglio in area di rigore nerazzurra è la posizione di Politano che da destra si è spostato a sinistra. De Roon lo marca per qualche secondo poi si accentra pensando che fosse meglio andare ad occupare il centro dell’area lasciando solo Politano in prossimità della porta. Neres crossa, Djimsiti intercetta e il rimpallo arriva proprio sui piedi di Politano che, tutto solo, replica al gol di Retegui infilando Carnesecchi sotto la traversa. Nulla da dire, ma qui non c’è stata la giusta attenzione difensiva. E quando una palla viene scagliata a 120 km. orari sotto l’incrocio è provato scientificamente che il portiere non ce la farà mai a prenderla.
Il secondo gol del Napoli arriva per una palla persa malamente da Ederson pressato da Anguissa (il migliore della partita), la palla arriva a Neres che con un colpo di tacco serve lo stesso Anguissa, libero di agire in quanto Ederson è rimasto a terra. Quando si rialza per andare al contrasto è troppo tardi. Una volta in area Anguissa la mette dietro per l’accorrente McTominay che si trova libero tra De Roon e Scalvini e batte facilmente Carnesecchi. Altra amnesia difensiva.
Il gol del 2-2 atalantino è una splendida invenzione di Lookman che prima salta Di Lorenzo e poi sfrutta il rimpallo nel tentativo di dribbling con Politano e anticipa un tiro che passa sotto le gambe di Rrahmani e si infila nell’angolino più lontano alla sinistra di Meret. Gol bellissimo per esecuzione e per come è stato creato.
E arrivamo alle dolenti note. Il gol del 3-2 per il Napoli è frutto di un errore (il terzo) della difesa atalantina. Hien lascia la marcatura di Lookman e va a contrastare Anguissa a centrocampo e lo insegue sino al cross di quest’ultimo. In area Lukaku con una leggera spintarella ha fatto perdere l’equilibrio a Scalvini e indisturbato ha insaccato di testa da posizione ravvicinata. Carnesecchi non ha potuto nulla.
Dalla parte nerazzurra si registrano il tiro di Samardzic al 56’ con relativa parata di Meret e il gran colpo di testa di De Ketelaere al 70’ con risposta poderosa di Meret che in tuffo toglie la palla dalla porta.
L’Atalanta ha dominato per larghi tratti nel primo tempo, tanto da andare in vantaggio al 16’, ma poi si è fatto riprendere al 27’ ed è andata sotto al 40’ del primo tempo.
La ripresa è iniziata con una reazione veemente e per larghi tratti ha dominato anche nel secondo tempo, trovando il gol del 2-2 con Lookman al 55’.
Poi è stato tempo di cambi. E questa volta non è scattata la scintilla che solitamente porta ad aumentare la pericolosità dei nerazzurri. Anzi, è quasi sembrato che si fosse creato un po’ di scompiglio e che il Napoli ne abbia approfittato prima che la squadra riuscisse a sistemarsi.
Samardzic provato dall’inizio nel ruolo di trequartista dietro alle due punte Retegui e Lookman si è ben comportato, avendo anche il compito di contrastare Lobotka. Fuori lui Pasalic non ha avuto la stessa brillantezza nelle giocate e nei contrasti. Quindi si direbbe che la sua partita è stata positiva e che è una valida alternativa a Pasalic, che in questo periodo è più efficace sulla linea dei centrocampisti.
Dopo il gol di Lukaku Conte ha fatto dei cambi conservativi e l’Atalanta non è più riuscita ad essere pericolosa e così gli azzurri napoletani hanno restituito pan per focaccia, ricordandosi di quel 3-0 subito al “Maradona”. Ora la classifica dice che il Napoli è in testa con 50 punti e che l’Atalanta è terza a sette punti di distanza, mantenendo sei punti di vantaggio sulla quarta classificata – la Juventus – che ha battuto il Milan 2-0.
Gasperini a fine gara ha sottolineato come questa “sconfitta sia difficile da digerire. Ma è soddisfatto della prestazione dei suoi per la grande partita fatta. E rende merito al valore del Napoli. Dopo questa sconfitta – ha concluso il mister – ripartiremo ancora più forte”.
Atalanta-Napoli 2-3
Reti: 16’ Retegui; 27’ Politano; 40’ McTominay; 55’ Lookman; 78’ Lukaku.
Atalanta: Carnesecchi 5.5; Djimsiti 5.9; Hien 6.3, Scalvini 5.8 (83’ Brescianini 6.2); Bellanova 7.2, Ederson 5.9, De Roon 6.8, Ruggeri 6.2 (68’ Zappacosta 6.5); Samardzic 6.3 (77’ Pasalic 6); Retegui 7.8 (68’ De Ketelaere 6), Lookman 7.2 (77’ Zaniolo 5.8). All. Gasperini 6.34.
Napoli: Meret 6.8; Di Lorenzo 6.6, Rrahmani 7.1, Jesus 6.3, Olivera 6.3; Anguissa MVP 8, Lobotka 7, McTominay 7.4; Politano 7.8 (82’ Mazzocchi 6), Lukaku 7.1 (84’ Simeone 5.9), Neres 6.3 (73’ Spinazzola 6.2). All. Conte 6.77.
Arbitro: Andrea Colombo; IV ufficiale Antonio Giua; Var Aleandro Di Paolo.