(Adnkronos) – Lei di ritorno da Washington, dove ha presenziato alla cerimonia di insediamento del presidente americano Donald Trump; lui proveniente da Hammamet, per la commemorazione di Bettino Craxi a 25 anni dalla morte del leader socialista. Giorgia Meloni e Ignazio La Russa si sono incontrati ieri all'ora di pranzo a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione politica e per aggiornarsi sui rispettivi impegni istituzionali. Nel 'menu' del faccia a faccia – "programmato da tempo", assicurano fonti beninformate – inevitabilmente finisce anche il caso Daniela Santanchè. La ministra del Turismo è da giorni sotto i riflettori dopo il rinvio a giudizio nell'ambito dell'inchiesta sui conti di Visibilia Editore e la sua posizione, all'interno dell'esecutivo, viene considerata sempre più in bilico. Sulla vicenda c'è stato un silenzio quasi totale di Fratelli d'Italia. Una prudenza, quella di Via della Scrofa, che stride con il sostegno alla ministra manifestato da Lega e Forza Italia sin da subito.
Santanchè vanta un solidissimo rapporto con La Russa, di cui è amica di lunga data. E non è escluso che la seconda carica dello Stato abbia provato a perorare la causa della titolare del Turismo in occasione del suo incontro con Meloni. Ma chi conosce bene La Russa sottolinea anche come il presidente di Palazzo Madama sia uno dei più fidati 'consiglieri' della leader di Fratelli d'Italia: anche per lui, viene spiegato, vale il principio più volte ribadito da esponenti di Fratelli d'Italia nelle ultime ore, ovvero che sarà Meloni e Meloni soltanto ad avere l'ultima parola sul destino della sua ministra.
La data evidenziata in rosso sul calendario è quella del 29 gennaio: quel giorno la Corte di Cassazione dovrà decidere sulla competenza territoriale, tra Milano e Roma, del procedimento sul caso Visibilia, in particolare per quanto riguarda l'ipotesi di truffa aggravata ai danni dell'Inps sulla cassa integrazione del periodo Covid-19. Se tutto il procedimento dovesse essere trasferito a Roma, come chiede la difesa di Santanchè, si tornerebbe alla fase delle indagini e i tempi finirebbero per allungarsi sensibilmente, dando 'ossigeno' prezioso alla ministra del Turismo che così potrebbe congelare la sua posizione restando in sella.
In caso contrario, la situazione per Santanchè potrebbe farsi ancora più difficile. Il ministro della Difesa Guido Crosetto è uno dei pochi in Fdi a esprimere solidarietà a Santanchè: "L'ho detto per nemici storici politici, continuo a dirlo a tutti, lo dico anche per Santanchè: uno è innocente fino al terzo grado di giudizio". In difesa della ministra interviene anche l'eurodeputato Mario Mantovani: "Oggi in tanti sono pronti a esprimere giudizi sul caso che coinvolge il ministro Santanchè. Mi permetto di invitare tutti alla prudenza, al rispetto dei valori costituzionali e attendere il corso e il tempo (galantuomo) della giustizia", afferma l'ex vicepresidente della Regione Lombardia, ricordando il suo caso giudiziario: "Per 8 anni sono stato sospeso dalla vita politica prima di giungere all'assoluzione con formula piena ed essere poi riabilitato, grazie a Giorgia Meloni che mi ha candidato, dagli elettori che hanno deciso il mio rientro nelle istituzioni". Ma la linea di Fratelli d'Italia resta improntata alla massima prudenza. Ieri l'imprenditrice si trovava a Milano e oggi è attesa a Roma per una serie di appuntamenti al ministero. Un incontro con Meloni non sarebbe stato ancora fissato in agenda. Nei prossimi giorni, dal 27 al 30 gennaio, la ministra sarà a Gedda in Arabia Saudita per il tour mondiale della nave scuola Amerigo Vespucci: stessa tappa toccata dalla premier Meloni nell'ambito della sua prossima missione internazionale. Ma premier e ministra non si incroceranno. Stando a quanto trapela da fonti italiane, infatti, la presidente del Consiglio dovrebbe essere a Gedda sabato 25 e partire il giorno seguente alla volta di Al'Ula, dove si trova il sito archeologico patrimonio Unesco. Ma il programma è in continua evoluzione e potrebbe cambiare nelle prossime ore. Intanto la premier e il governo continuano a lavorare sui principali dossier. In mattinata a Palazzo Chigi si è tenuta una riunione sul ddl sicurezza tra governo e maggioranza, dove erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e quello dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, oltre ai capigruppo di maggioranza e ai presidenti delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato, Alberto Balboni e Giulia Bongiorno.
Durante l'incontro la Lega avrebbe ribadito l'intenzione di tirare dritto senza apporre cambiamenti al testo, ma alla fine sarebbe emerso l'orientamento di procedere solo con qualche modifica senza snaturare il provvedimento e il suo impianto sostanziale. Non è escluso che gli emendamenti possano essere portati direttamente in Aula. "Ci sono toni e attenzioni diverse su questo o quel tema riguardo la sicurezza – ha spiegato il capogruppo forzista Maurizio Gasparri a margine della riunione – ma ciò che conta è varare un provvedimento che sta da quasi un anno alla Camera e da più di 4 mesi è al Senato. Tutto si può dire, tranne che non sia stato discusso e approfondito…". —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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