È stata una gara sofferta. La squadra di Gasperini è rimasta sorpresa dalla squadra di Hayen, dove i nerazzurri belgi hanno mandato in orbita una giostra di movimento, velocità e intensità che ha stordito l’Atalanta. C’è da dire che l’hanno preparata molto bene colpendo i punti deboli dei bergamaschi.
Posch a sinistra è parso subito in difficoltà, lontano dalla sua comfort zone. Ederson non era il solito, preso in mezzo a tante situazioni con De Roon a rincorrere chiunque. Ma le triangolazioni dei giocatori belgi erano sempre efficaci. Con i loro movimenti portavano fuori dalle posizioni i giocatori atalantini che non riuscivano a trovare le giuste contromisure.
Anche le fasce bergamasche sono risultate poco efficaci difronte ai loro terzini pronti sempre a ripartire in grande velocità. Il perno di tutto è stato Vanaken, uomo di grande visione di gioco e lucidità capace di mettere la palla sempre sul piede del compagno giusto, dotato di buon fisico regge la pressione degli avversari e non ha sbagliato una palla.
Che la partita non si stava mettendo bene lo si è capito da subito quando al 7’ Hien si è fatto prendere in contropiede in una imbucata. L’Atalanta è sempre andata fuori misura. Al 15’ poi una palla in uscita pescava Posch addormentato che si è fatto bruciare dall’esterno destro belga che ha messo in mezzo per la giocata (stop e tiro al volo) di Jutglà che superava Rui Patricio.
Gasperini, disperato la sua parte, ha cominciato ad aggiustare la squadra. Prima riportando Posch a destra scambiando la posizione con Djimsiti, ma il cambio più efficace è stato portare De Ketaleare a sinistra, impedendo soprattutto al Brugge di uscire dal basso sempre da quella parte in modo efficace. Ed è proprio da lì, con una giocata di De Ketelaere che un cross si trasformava in gol per un colpo di teseta di Pasalic.
Retegui ha dovuto correre molto da solo e abbastanza a vuoto. È stato pericoloso una sola volta al 40’ con un tiro finito fuori di poco.
Il ritmo folle impresso dal Brugge a inizio partita è andato un po’ scemando e lì è uscita fuori un po’ di qualità dell’Atalanta. Ma anche nel secondo tempo il Brugge ha continuato a rendersi pericoloso. Al 53’ Cuyper scaglia un tifo che lambisce il palo con Rui Patricio impossibilitato a intervenire. Per il resto è stata una battaglia agonistica. Al 53’ l’azione più bella dell’Atalanta è stato lo scambio uno-due tra Samardzic-De Ketelaere con il prodigio di casa che ha tirato sul primo palo cercando di sorprendere il portiere, ma Mignolet in bello stile ha sventato il pericolo.
E poi l’episodio decisivo allo scadere dei tempi di recupero. Una palla in area su cui Hien è in vantaggio allarga il braccio per tenere a distanza Nilsson. L’attaccante non appena sente il contatto (leggerissimo) si butta a terra simulando un fallaccio al volto. L’arbitro Melere (turco) abbocca e decreta il rigore. Il Var l’olandese Pol van Boekel conferma. E Nilsson dal dischetto realizza il gol della vittoria. All’Atalanta rimane un filo sottile di speranza nella gara di ritorno che deve vincere con due gol di scarto.
Brugge-Atalanta 2-1
Reti: 15’ Jutglà; 41’ Pasalic; 93’ Nilsson (su rigore).
Brugge: Mignolet 6.7; Seys 6.5, Ordonez 6.4, Mechele 6.7, Cuyper 6.7; Onyedika 6.2, Jashari 6.4, Talbi 7.1 (86’ Siquet 6.2), Vanaken 7, Tzolis 6.5 (70’ Nilsson7); Jutglà MVP 7.7 (86’ Vetlesen 6.1). All. Hayen 6.65.
Atalanta: Rui Patricio 5.9; Djimsiti 6.5, Hien 4.9, Posch 6.5 (71’ Toloi 6.1); Bellanova 6.5 (63’ Cuadrado 6.1), Ederson 5.9, De Roon 6.4, Zappacosta 7.3 (86’ Palestra 5.9); Pasalic 7.2 (63’ Samardzic 6.3); De Ketelaere 7.3, Retegui 6.3 (71’ Brescianini 5.9). All. Gasperini 6.29.
Arbitro: Umut Meler (TUR). IV Uffciale: Arda Kardeşler (TUR). V.A.R.: Pol van Boekel (NED).