Gennaio 2022 verrà ricordato per la grandinata di positività da Omicron caduta sui giocatori impossibilitati, non solo di giocare le gare ufficiali, ma anche di potersi allenare in gruppo per l’imposizione della quarantena. L’augurio nella notte di San Silvestro di Tampone e lenticchie si è rivelata più che una battuta, una vera e propria iattura. Non passa giorno che nei centri sportivi staff, allenatori, giocatori e dirigenti si sottopongano alla prova di positività. E non c’è stata squadra che non abbia avuto rose decimate, costrette a portare in panchina, in campionato, ragazzi della Primavera.
A questo si aggiunga la confusione dettata dalle norme in atto. La Lega si è mossa in ritardo, quando ormai alcuni pasticci erano già stati fatti. Vedi Napoli, dove addirittura ci sono stati pareri di ben due Asl territoriali, con squadre costrette a non partire per le destinazioni previste dal calendario. O, viceversa, come è successo all’Atalanta che si è presentata regolarmente in campo, arbitro compreso, attendendo invano l’arrivo del Torino, mai partito dalla propria sede. La gara è sub iudice e ancora non si sa se verrà omologato lo 0-3 o se verrà rigiocata. I precedenti, accaduti nel campionato scorso, dicono che ogni gara persa 0-3 a tavolino con il punto di penalizzazione in classifica è stata poi riammessa al terzo grado di ricorso e rigiocata. Ricordate Napoli-Juventus? Vedremo, ma non andremo lontani da lì. Quest’anno l’unico giudizio penalizzante è capitato alla Salernitana che non ha potuto disputare la gara contro il Venezia. Vedremo.
Cosa ha portato in dono questo 2022 all’Atalanta? La ventunesima giornata vede in carniere una goleada: 2-6 a Udine. Con i bianconeri, che a fine gara, nella persona del loro direttore dell’area tecnica Pierpaolo Marino, hanno protestato per non aver avuto la possibilità di potersi allenare. Il reclamo si è trasformato in ricorso con tanto di richiesta di annullare la gara ed essere rigiocata. È di lunedì 25 gennaio la sentenza del giudice sportivo che, come si poteva immaginare, ha respinto il ricorso. Francamente non c’erano i presupposti; “L’obbligo di schierare la miglior formazione – sentenzia il giudice – non può tradursi in un diritto a schierare la migliore formazione”. Pena ogni gara potrebbe essere contestata. E allora godiamoci questa bella goleada.
La ventiduesima tornata ha visto il big match di giornata contro la capolista Inter. Gasperini, che ha dovuto fare i conti con infortuni e Covid, ha sorpreso tutti cambiando modulo e schierando al Gewiss Stadium la difesa a quattro. Ne è scaturito uno splendido 0-0, fatto di forza, intensità, atleticità, tecnica e con qualche azione da gol stoppate superbamente dai portieri delle due formazioni nerazzurre. Handanovic e Musso sono stati i veri protagonisti di giornata.
L’ultima partita prima della sosta, quella di sabato 22 gennaio, in notturna all’Olimpico contro la Lazio è stata un’apoteosi. Non perché bella, tutt’altro. Ma perché ha dimostrato il grande cuore della Dea. In piena emergenza, con tutto l’attacco assente, con alcuni giocatori fuori ruolo è riuscita a fermare la Lazio sul pareggio. Non solo, i biancocelesti hanno scoccato verso la porta di Musso un solo tiro, quello di Zaccagni finito sul palo. E che dire se poi vedi giocare Scalvini a centrocampo a contendere la palla nientemeno che a Milinkovic-Savic; se la gara finisce con Pezzella attaccante e dalla panchina entrano Sidibe e De Nipoti che mai si erano allenati con la prima squadra, chiamati d’urgenza dalla Primavera.
Due considerazioni. La prima: Brambilla fa giocare i suoi ragazzi Under 18 esattamente con lo stesso modulo di Gasperini. C’è una continuità tra giovanili e prima squadra che ne facilita l’inserimento. E sono tutti giocatori tecnicamente ben dotati. Se volete deliziarvi gli occhi andate a rivedere il gol che De Nipoti ha fatto nella gara di Youth League contro il Manchester United. Sidibe merita una storia a parte. Il ragazzo è arrivato in Italia con i barconi in cerca di una salvezza, che ha trovato nel mondo del calcio. Una storia tutta da scrivere.
La seconda considerazione l’ha fornita Gasperini nelle interviste di fine partita. Come fanno i suoi giocatori a rendere così bene anche quando giocano fuori ruolo? Semplice. Il segreto sta negli allenamenti. Il mister ama mischiare i ruoli e le posizioni, così che durante la gara, in presenza di talune emergenze, ognuno si adatta per far girare la squadra senza far sentire la mancanza del momento. E così è stato a Roma. Sapete qual è l’attaccante che fa i più bei gol da fuori ruolo in allenamento? Lo ha detto lui stesso: Demiral, che ha invocato la presenza delle telecamere anche in allenamento per dimostrare tutto il suo valore. Intanto si è fatto ben valere annullando Immobile. E non è roba da poco.