Longevità e sport. Allenare il corpo allena anche la mente e rallenta il processo di invecchiamento

L'incontro di Time Out che si è tenuto lunedì 26 maggio alla Sala Galmozzi di via Torquato Tasso a Bergamo

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Time Out ha messo al centro della riflessione i cosiddetti “vecchi”, coloro che di fatto sono tagliati fuori dal praticare forme sportive agonistiche e che invecchiano precocemente, magari sopraffatti da una demenza senile precoce che porta l’individuo dentro un baratro da cui non si esce.

Ma la riflessione è stata fatta proprio per dimostrare il contrario. Marcella Messina, assessora al Comune di Bergamo con delega alle Politiche sociali e allo Sport, nonché padrona di casa della Sala Galmozzi di via Tasso che ha ospitato l’incontro, ha introdotto alcuni spunti onde far reagire gli ospiti. In primis Eliana Liotta, giornalista e scrittrice, che è stata coinvolta proprio perché tutto parte da un suo libro: “La vita non è una corsa”. Anche se poi di fatto tutti corriamo come pazzi, ma non è di quel tipo di corsa lì di cui si parla.

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Al centro dell’attenzione, il tema diventa: longevità e sport. Sono due termini coniugabili? E se sì, come? “Medice, cura te ipsum“, direbbero i latini. Chi meglio di se stessi conosce il proprio stato e il proprio essere? Ed è da lì che si deve partire, aggiungendo le giuste conoscenze scientifiche – suggerisce Liotta – che permettono al soggetto di poter invecchiare bene.

Stando attenti all’alimentazione, eliminando i cibi ultraprocessati, per esempio, quegli alimenti ricchi di zuccheri e di grassi superlavorati che alla fine diventano cibi disumani.
Sono situazioni e stati d’animo che il soggetto è costretto a pendere alcune decisioni, che possono fare la differenza. Come il disintossicarsi da abitudini malsane che costringono a gesti ripetitivi tutt’altro che sportivi. Rafforzare corpo (con un giusto allenamento anche solo di mantenimento della muscolatura) e mente (le due cose vanno di pari passo) porta a combattere la solitudine, in quanto fare sport significa, soprattutto, essere o mettersi in relazione con gli altri. Ed è proprio la solitudine che porta inevitabilmente all’invecchiamento.

L’aiuto alla riflessione arriva anche da Francesca Morganti, neuropsicologa, che dirige l’Istituto di longevità in salute all’Università di Bergamo. “Dobbiamo necessariamente cambiare la narrazione sull’invecchiamento – sottolinea Morganti -. L’invecchiamento non deve essere un tabù invincibile. La longevità è responsabilità individuale. Vogliamo trasformare Bergamo e farla diventare la città della longevità in salute”. Si pensi a quanti anziani soli ci sono in città. È necessario cambiare i modelli di città in base alle esigenze di un cambiamento in atto.

E Marco Donadoni, presidente di HServizi e gestore, attraverso Unica Sport degli impianti sportivi dell’Isola bergamasca, aiuta a leggere la topografia delle discipline che vengono richieste e la loro diffusione territoriale. Un dato evidenziato è il crollo dell’attività motoria presso gli adolescenti. Lo sport viene praticato più avanti con l’età. La scuola in questo non aiuta i giovani. Mentre altri progetti, per esempio quello lanciato in collaborazione con il Cus Bergamo e rivolto agli Over 65 per una ginnastica adattata coinvolge un centinaio di Comuni della Bergamasca.

Ma il tutto regge se la pianificazione è anche e soprattutto sostenibile. Vi sono zone della Bergamasca completamente scoperte o con impianti non sufficienti a rispondere adeguatamente alle esigenze degli utenti. E allora sarebbe opportuna una programmazione per avere meno strutture ma più qualità nella proposta.

Infine Eliana Liotta lancia il suo mantra: “Cita Matisse: ‘Non si può impedire di invecchiare, ma si può impedire di diventare vecchi’. Sentirsi giovani è una buona modalità per andare avanti in serenità e l’attività fisica si coniuga con il benessere, in quanto protegge dai fattori negativi, dalle malattie degenerative e tiene in vigore i guardiani interiori della nostra salute. L’allenamento fisico allena anche le nostre difese immunitarie”.

E a testimonianza di ciò all’incontro sono stati invitati i rappresentanti dei Podisti insonni e dei Runners Bergamo, gente che non fa differenze sulle età; associazioni aperte a tutti il cui compito è quello di stare bene con se stessi e mettersi in relazione con gli altri favorendo incontri di amicizia.

E così con Time Out, è sufficiente parlarne per poter già stare meglio.