Andrea Franchini torna a casa. Nel vero senso della parola. Lo schiacciatore classe 2005 ritrova quei colori che aveva lasciato a 13 anni per approdare a Monza. Alzanese di origine, abita con la famiglia a due passi dal PalaDespe di Scanzo. E dopo la sfortunata stagione a Crema, nella quale si è ritagliato non pochi spazi, lo schiacciatore vuole dire la sua nel nuovo assetto con coach Maurizio Fabbri al comando.
HOME SWEET HOME – “Sono cresciuto nello Scanzo allenato da Goffredo Arsuffi. Poi ho avuto la possibilità di andare a Monza ed è lì che ho completato il percorso nel settore giovanile con tecnici come Marchetti ed Eccheli (attuale coach della Prima Squadra). Ma avevo voglia di tornare a casa. Oltretutto in un ambiente del quale ho sempre sentito parlare in termini eccellenti, in un gruppo in cui ognuno potrà giocarsi le proprie carte. E questo è un altro aspetto che mi carica parecchio”.
DNA – “Mio papà Danilo allena a Curno, mia sorella Sara ha giocato nel Valpala, a Zanica, a Gavarno e ora è a Nembro. Sono cresciuto con la passione per la pallavolo avendo lei come punto di riferimento”.
CREMA INDIGESTA, MA NON TROPPO – “Purtroppo la scorsa stagione a Crema non è andata come avremmo voluto. A prescindere dal verdetto del campo però ho giocato oltre 20 partite perciò, almeno personalmente, sono soddisfatto dal minutaggio e dalla fiducia che mi ha accordato coach Tommaso Invernici. La mia prima occasione dopo il settore giovanile, una metodologia differente che mi è stata molto utile. Mentalmente, fisicamente e tecnicamente”.
LAMPI BRIANZOLI – “Ritrovo con grande piacere Reseghetti con cui ho giocato a Monza in un gruppo che è stato formato nel 2019/2020 ed ha fatto grandi cose. Non dimenticherò mai le vittorie di scudetto Under 19 e Junior League”.
VOLTI NON COSì NUOVI – “Marcassoli mi ha allenato per una fase a Scanzo. Oltre al già citato Reseghetti, conosco già Gritti e Fornesi avendoli già incrociati in diversi tornei”. (Fonte: Scanzo Volley)