Fisco, occhio al 730 precompilato: un errore può costare caro

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(Adnkronos) – Nel 2024, i dati restituiti al Fisco, raccontano che il 52% degli italiani ha inviato il modello 730, utilizzando la modalità precompilata semplificata. Tra questi, il 42% lo ha accettato senza apportare alcuna modifica. In pratica: più di 4 su 10 tra chi sceglie il precompilato, ha accettato il 730 esattamente così com'era, senza alcun intervento. Affidarsi al 730 precompilato senza alcuna verifica può sembrare la strada più semplice, ma espone a rischi concreti e spesso sottovalutati, come segnalato nella nota diffusa dall'Associazione nazionale commercialisti (Anc). Lo strumento digitale rappresenta certamente un passo avanti verso la semplificazione, ma non garantisce di per sé accuratezza, completezza né personalizzazione.  "Il precompilato ha semplificato l'accesso, ma non ha risolto la complessità. Manca spesso ciò che fa davvero la differenza: alcune spese che generano rimborsi, le valutazioni da parte di un soggetto competente, la personalizzazione. Bisogna aiutare le persone a non fermarsi all'apparenza di un clic, ma a prendersi il rimborso che spetta loro, con il giusto supporto, senza ansie e con piena consapevolezza”, spiegano Giovanni Pizza e Fabrizio Pinci, di BonusX, startup innovativa a vocazione sociale nata per aiutare i propri utenti a scoprire bonus e agevolazioni.  In molti casi, accettare il modello così com’è può significare rinunciare inconsapevolmente a centinaia o migliaia di euro, solo perché alcune spese, sanitarie, scolastiche, di ristrutturazione, non sono correttamente riportate o richiedono integrazioni manuali. Il rischio cresce quando, per fretta o mancanza di esperienza, si commettono errori materiali: omissioni di redditi, familiari a carico inseriti impropriamente, calcoli imprecisi o bonifici errati.  Anche un dettaglio formale, come usare un bonifico ordinario al posto di quello 'parlante', può invalidare una detrazione fiscale. Oltre a perdere detrazioni, si rischia anche di dichiarare dati inesatti, con conseguente recupero fiscale da parte dell'Agenzia delle Entrate. Oppure, all'opposto, si possono versare imposte non dovute. In tutti questi casi, l’apparente semplicità di accettare il modello precompilato così com’è può trasformarsi in un costo evitabile. E non si tratta solo di perdere un rimborso: le sanzioni per errori in dichiarazione partono da 250 euro e possono arrivare fino al 240% dell’imposta non versata, secondo quanto previsto dalla normativa. “In un sistema fiscale dove ogni dettaglio conta, trascurare la fase di controllo e verifica può trasformare una semplice dichiarazione in un’occasione mancata o, peggio, in un problema complesso da risolvere”, sottolinea Fabrizio Pinci.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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