(Adnkronos) – Bocciata oggi, giovedì 21 agosto, dall'Assemblea degli azionisti di Mediobanca l'offerta pubblica di scambio su Banca Generali. Contrario sostanzialmente il Gruppo Caltagirone, con il 10% del capitale; astenuti il 32%, di cui il 20% di Delfin; 5% Casse Previdenziali italiane (Ensarco, Epam, Forense); il 3% di investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages); 2% Edizione Holding e 2% di Unicredit. A favore il 35%, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da privati. "Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale – ha affermato Nagel -. Un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo – sottolinea l'ad – quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca; risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali. Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro Piano 'One Brand – One Culture' convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di Mps", ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)