Gilardino esce dallo stadio di Bergamo soddisfatto. Dopo 34 anni di attesa il Pisa può vantare di aver conquistato un punto in Serie A sul campo difficilissimo della Dea. E a guardare il primo tempo ha dato una lezione di calcio al suo rivale Juric.
Il Pisa ben messo in campo sapeva, in ogni frangente, cosa fare. Una volta conquistata palla tutti avanti con coraggio (proprio come vuole il suo allenatore) per tentare di far male all’avversario. E di male il Pisa all’Atalanta ne ha fatto. Prima portando Hien a deviare un cross a centroarea dentro la propria porta. Poi Morente con un colpo di testa ravvicinato ha chiamato a una poderosa parata Carnesecchi che, se con i piedi fa piangere, sulla riga di porta è un portento.
Il popolo pisano accorso a Bergamo a sostenere la propria squadra (erano un migliaio nel settore ospiti) se ne sono tornati a casa felici e contenti per aver visto una squadra che se queste sono le premesse non sarà certo chiamata a vivere il ruolo di Cenerentola del campionato.
Ma l’Atalanta del primo tempo è stata troppo brutta per essere vera. Lenta, priva di idee, con un tasso di errore tecnico elevatissimo e sempre lontano dalla porta.
“Nel primo tempo – spiega Juric – abbiamo sofferto i loro lanci lunghi con i loro attaccanti che riuscivano a tenere palla e a infastidire la nostra difesa”. Ma non si è trattato solo di questo. In mezzo al campo Canestrelli e Tramoni si destreggiavano con bravura e trovavano sempre lo spunto per accendere gli esterni Touré e Moreo che sollecitavano Meister.
Poi nel secondo tempo la musica è cambiata. La squadra bergamasca ha sveltito la manovra, ha preso campo e possesso del gioco e ha cominciato a farsi pericolosa mettendo palloni in area e servendo con più continuità Scamacca.
Ne sono scaturite molte azioni pericolose dove l’Atalanta è andata più volte vicino al gol, anche dopo il pari. Ma alla fine è stato solo pareggio.
Insomma, una falsa partenza con alcune scelte di Juric sulla formazione iniziale che hanno lasciato un po’ di curiosità.
Zalewski subito dentro al posto di Zappacosta, che è rimasto in panchina tutta la partita. Dentro Pasalic al posto di Ederson e Scalvini al posto di Kossounou.
A Scalvini deve essere rimasto indigesto un tiro che poteva fruttare un gol se solo avesse tirato in modo diverso. Lo stesso lo si può dire anche di Djimsiti.
Ederson è rimasto fuori all’inizio perché pare non abbia ancora recuperato al cento per cento il problema al ginocchio.
Infine Juric ha spiegato che Palestra e Ibrahim Sulemana non sono stati convocati perché meritano di diventare protagonisti in altre squadre dove possono giocare con continuità. Erano a casa a preparare le valigie. Verso Cagliari?
E per quanto riguarda il mercato, al di là della vicenda Lookman, Juric si aspetta che arrivi qualcuno in difesa perché – dice – “lì siamo in pochi”.
ATALANTA-PISA 1-1
Reti: 26′ autogol Hien, 50′ Scamacca.
Atalanta: Carnesecchi, Scalvini (88′ Kossounou), Hien, Djimsiti, Bellanova, de Roon, Pašalić (72′ Éderson), Zalewski, De Ketelaere (84′ Samardžić), Maldini (72′ Kamaldeen), Scamacca (72′ Krstović). A disposizione: Rossi, Sportiello, Brescianini, Bernasconi, Ahanor, Zappacosta, Bonfanti. Allenatore: Ivan Jurić.
Pisa: Semper, Denoon (78′ Calabresi), Caracciolo, Canestrelli, Touré, Marin (78′ Piccinini), Aebischer, Angori, Moreo (62′ Akinsanmiro), Tramoni (62′ Cuadrado), Meister (54′ Nzola). A disposizione: Nicolas, Scuffet, Leris, Hojholt, Buffon, Maucci, Mbambi, Durmush. Allenatore: Alberto Gilardino.
Arbitro: Alberto Ruben Arena di Torre del Greco (assistenti Domenico Palermo di Bari e Mattia Politi di Lecce, IV ufficiale Livio Marinelli di Tivoli, V.A.R. Davide Ghersini di Genova, A.V.A.R. Daniele Doveri di Roma 1).
Note: ammoniti Maldini, Kamaldeen, Jurić.