L’Atalanta abbatte il Lecce (4-1) con ripartenze devastanti

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L’Atalanta soffre un tempo (che chiude comunque in vantaggio) e poi dilaga. Per mezz’ora è sembrato un salto all’indietro di dieci anni. Poi, dopo la zuccata vincente di Scalvini, le cose sono cambiate. I nerazzurri hanno preso più consapevolezza dei propri mezzi e il gioco ha cominciato a filare un po’ di più. Ma finché il Lecce è stato reattivo l’Atalanta ha sofferto il giusto.

La squadra di Juric soffre soprattutto quando le squadre avversarie lavorano con lanci lunghi e pressano i difensori nerazzurri. Falcone ogni volta arrivava oltre la propria area per il rinvio con la squadra di Di Francesco corta e compatta oltre la metà campo a invadere la zona di competenza atalantina cercando di conquistare le seconde palle.

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Una volta, però, trovato con pazienza il bandolo della matassa, vale a dire gli spazi dove poter far male, l’Atalanta è riuscita a dilagare. Complice il fatto che il Lecce nella ripresa si è squagliato come neve al sole contestualmente alla grandinata di gol che sono piovuti nel sacco alle spalle di Falcone.

La qualità dell’Atalanta si è dimostrata ben superiore a quella del Lecce, cambi compresi. I nerazzurri guidati da un brillante De Ketelaere e dalle spinte continue e repentine di Zalewski da una parte e Bellanova dall’altra portavano Krstovic a impegnare la difesa salentina.

Dopo il 2-0 ottenuto con un colpo da biliardo di De Ketelaere su triangolazione Pasalic-Krstovic (spalle alla porta)-De Ketelaere, l’Atalanta è come se avesse acceso l’interruttore. Ha cominciato a palleggiare e a comandare il gioco, senza frenesia cercando il momento giusto per poter innescare le proprie frecce.

Ci dovremo abituare a questo tipo di gioco. A Juric non piace andare a pressare i portatori di palla avversari fuori la loro area. Preferisce aspettarli, conquistare palla e ripartire. E, infatti, le ripartenze dell’Atalanta sono state devastanti. La qualità e la corsa di Sulemana & company hanno fatto la differenza.

Di ripartenza sono arrivati i gol di Zalewski (il terzo) e di De Ketelaere (il quarto). Poi il gol mancato da Krstovic (errore poco perdonabile) e il gol annullato a Krstovic su giocata (bellissima) di Musah. In mezzo ci sta una bellissima punizione calciata da Zalewski che ha colpito la traversa.

Alla fine i tre punti tanto attesi sono arrivati e il secondo tempo è sembrato convincente. I nuovi si stanno inserendo bene e gente come Krstovic, Zalewski e Musah sono arrivati già pronti. L’americano arrivato dal Milan ha impressionato per visione di gioco, fisicità, atleticità e corsa. Il centrocampo muscolare come lo voleva Juric ora c’è. Quindi l’alternativa a De Roon, Ederson e Pasalic c’è ed è di grande qualità.

Mercoledì l’Atalanta è attesa all’esordio in Champions al Parco dei Principi di Parigi contro il PSG detentore del titolo. Una partita difficilissima, ma l’Atalanta ci arriva nelle migliori condizioni e con tanta fiducia.

ATALANTA-LECCE 4-1

Reti: 37′ Scalvini, 51′ De Ketelaere, 70′ Zalewski, 73′ De Ketelaere, 82′ N’Dri.

Atalanta: Carnesecchi, Kossounou, Hien, Scalvini, Bellanova, de Roon (75′ Musah), Pašalić (60′ Brescianini), Zalewski (86′ Bernasconi), De Ketelaere (75′ Samardžić), Kamaldeen (75′ Maldini), Krstović. A disposizione: Rossi, Sportiello, Djimsiti, Obrić, Camara, Ahanor, Zappacosta. Allenatore: Ivan Jurić.

Lecce: Falcone, Kouassi (71′ Veiga), Gaspar, Siebert (79′ Thiago Gabriel), Gallo, Coulibaly, Ramadani, Sala (60′ N’Dri), Morente, Sottil (60′ Pierotti), Stulic (71′ Camarda). A disposizione: Fruchtl, Samooja, Ndaba, Berisha, Helgason, Banda, Kovac. Allenatore: Eusebio Di Francesco.

Arbitro: Gianluca Manganiello della sezione di Pinerolo (assistenti Dario Cecconi di Empoli e Marcello Rossi di Biella, IV ufficiale Andrea Zanotti di Rimini, V.A.R. Valerio Marini di Roma 1, A.V.A.R. Daniele Chiffi di Padova).