Le pagelle di Torino-Atalanta (0-3). Carnesecchi super; da Krstovic e Sulemana i primi gol in nerazzurro

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TORINO ATALANTA
Israel 6 Carnesecchi 9.1
Coco 6.3 Kossounou 6.9
Maripan 5.6 Hien 6.7
Ismajhli 6.4 Djimsiti 7.2
Lazaro 6.1 Zappacosta 6.8
Ilic 5.5 De Roon 7.3
Asllani 6 Pasalic 7.3
Biraghi 6.1 Zalewski 6.2
Aboukhlal 6 Samardzic 8.5
Vlasic 6.1 Sulemana 8.5
Simeone 6.4 Krstovic 8.6
Baroni 6.08 Juric 7.18
Adams 6.1 Musah 5.9
Anjorin 6.1 Lookman 6
Casadei 6.3 Bellanova 6.4
Tameze 6.4 Maldini 6.1
Zapata 5.7 Ahanor 7.4

CARNESECCHI – Dopo il rigore parato a Barcola nella partita di Champions contro il PSG, oggi il portiere nerazzurro si ripete e para il rigore concesso da Colombo al Torino, calciato da Zapata. Il colombiano rientrava dopo un lungo stop dall’infortunio e Carnesecchi gli ha tolto la soddisfazione di marcare il tabellino. Quest’oggi Carnesecchi ha anche dimostrato di lavorare parecchio sui rinvii con i piedi. Ne ha sbagliato solo uno e in modo innocuo.

SAMARDZIC – Lazar è stato chiamato in causa a sostituire l’infortunato De Ketelaere e con continuità, nell’arco della gara ha saputo rendersi pericoloso. Belle un paio di aperture, un assist e un palo. È un bottino niente male. L’unico difetto emerso in campo aperto è che se è lui a dover correre la velocità non è proprio il suo forte.

forbes

KRSTOVIC – Dopo gli assist ecco i gol. Due. Il centravanti non si fa mai pregare e quando vede la porta lui tira da ogni dove. È veloce nell’esecuzione ed è un combattente, non si fa superare facilmente soprattutto sul piano fisico.

SULEMANA – Oggi è parso un po’ più concreto di altre volte. Pasticcia ancora un po’, ma è sulla strada giusta. La velocità e il dribbling sono il suo forte e ha dimostrato di essere in possesso anche di un buon tiro. Un giocatore che può crescere tanto soprattutto all’ombra di Lookman da cui potrà imparare.

ISMAJHLI – È stato con Simeone il migliore dei suoi. Ha dovuto affrontare un cliente difficile come Krstovic, ma non si è mai fatto intimorire, nonostante i due gol realizzati dal montenegrino. L’unico ad aver dimostrato la giusta grinta granata in una squadra apparsa seduta.