Bastano otto minuti all’Atalanta per stordire un Toro seduto

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Sembrava una partita stregata, di quelle che si mettono male subito dall’inizio. Dopo 10 minuti, infatti, Zalewski accusa un problema muscolare e deve uscire. Dieci minuti dopo tocca a Hien, anche lui deve lasciare il campo per un guaio fisico. E Juric è costretto dopo neanche mezz’ora di partita a consumare due slot per le sostituzioni.

Ma l’Atalanta sorprende per questa capacità in avanti di essere pericolosa. La qualità è garantita da Samardzic e poi Krstovic e Sulemana mettono sempre in apprensione i difensori granata.

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E in otto minuti, dal 30’ al 38’ appunto, l’Atalanta stordisce un Toro apparso seduto. Lento, impacciato e privo di grandi idee calcistiche. Samardzic con classe serve l’assist per Krstovic (che non appena sente l’odore della porta, tira). Il serbo, chiamato a sostituire De Ketelaere, colpisce anche un palo sulla cui ribattuta tra Zappacosta e Sulemana, quest’ultimo la mette nell’angolino imprendibile per Israel e, infine, ancora Krstovic, questa volta raccoglie l’assist del compagno di reparto Sulemana.

Da lì in poi la squadra diventa il riflesso di Juric. L’uomo è di poche parole, parco, sintetico, bada sempre all’essenziale. Quindi da lì in avanti è inutile andare a spendere tante energie. Tre gol di distacco sono un bel bottino di sicurezza per i tre punti e così si gestisce la palla attraverso un possesso fatto di palleggi ravvicinati e lenti il giusto. Ogni tanto qualche accelerazione, ma la partita va assolutamente conservata.

Baroni ad un certo punto per scuotere la sua squadra e dare un segnale che non si deve arrendere butta in campo Zapata, che ha fatto ritorno in campionato dopo un sacco di mesi.  In pochi minuti fa un tiro che impegna Carnesecchi e va sul dischetto a tirare un rigore concesso per fallo in area di Kossounou. Ma Carnesecchi, dopo aver parato il rigore di Barcola a Parigi, para anche il tiro del colombiano.

E qui il Toro capisce che non è giornata e alza bandiera bianca. Juric piano piano sta plasmando la squadra a sua immagine e ruota tutti i giocatori a sua disposizione. Oggi ha inserito dall’inizio Zappacosta. E negli ultimi dieci minuti ha fatto la sua comparsa anche Lookman, apparso un altro giocatore, anche fisicamente parlando. Per la forma bisognerà aspettare ancora un po’. E se c’è un giocatore che fa sempre giocare, questo è Pasalic. Intanto l’Atalanta si gode i tre punti e sabato c’è la Juve. Ma se l’aria di Torino continua ad essere così buona non c’è da preoccuparsi.

TORINO-ATALANTA 0-3

Reti: 30′ Krstović; 34′ Kamaldeen; 38’ Krstovic.

Torino: Israel, Coco, Maripan (46′ Tameze), Ismajli, Lazaro, Asllani, Ilic (46′ Casadei), Biraghi, Aboukhlal (46′ Adams), Vlasic (81′ Anjorin), Simeone (69′ Zapata). A disposizione: Paleari, Popa, Ilkhan, Anjorin, Pedersen, Dembelé, Nkounkou, Ngonge, Gineitis, Njie. Allenatore: Marco Baroni.

Atalanta: Carnesecchi, Kossounou, Hien (28′ Ahanor), Djimsiti, Zappacosta, de Roon (87′ Musah), Pašalić, Zalewski (10′ Bellanova), Samardžić, Kamaldeen (87′ Lookman), Krstović (87′ Maldini). A disposizione: Rossi, Sportiello, Obrić, Brescianini, Bernasconi. Allenatore: Ivan Jurić.

Arbitro: Andrea Colombo di Como (assistenti Andrea Zingarelli di Siena e Andrea Bianchini di Perugia, IV ufficiale Alberto Ruben Arena di Torre del Greco, V.A.R. Marco Guida di Torre Annunziata, A.V.A.R. Fabio Maresca di Napoli).

Note: al 73′ Carnesecchi (A) para un rigore a Zapata (T).