La scuola allo stadio, un coinvolgimento del territorio totale per una formazione integrale

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La scuola allo stadio, iniziativa dell’Atalanta, inaugura quest’anno la ventitreesima edizione. E a guardare i numeri delle precedenti edizioni vien da dire che ha avuto un grande successo: 32.310 studenti delle scuole bergamasche, 2.560 insegnanti e oltre 200 studenti universitari coinvolti. Un esempio per tutta l’Italia. Soprattutto perché mira, attraverso i temi trattati, a formare i tifosi di domani, quelli corretti, quelli che imparano ad essere rispettosi del tifo altrui, quelli che non bullizzano, che crescono dentro la correttezza delle regole pur divertendosi.

Lucia Castelli e Stefano Borgonovo sono un po’ l’anima e i creatori di questa iniziativa che coinvolge non solo il territorio attraverso il contatto con tutte le scuole di ogni ordine e grado, ma anche e soprattutto gli enti: dalle forze dell’ordine come Polizia e Carabinieri, all’Ats, dall’Ufficio scolastico territoriale alla Diocesi di Bergamo, dal CSI alla Figc. Ognuno di loro per le competenze a loro ascritte nel corso degli anni hanno portato un contributo importante fino ad arrivare al progetto piuttosto complesso e completo per far vivere ai ragazzi un’ottima esperienza.

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Quando i ragazzi entrano allo stadio iniziano un’avventura che li porta a vivere l’incontro con un mondo, quello professionistico, che altrimenti vedono lontanamente o con la lente d’ingrandimento dei media. Una volta all’interno dello stadio i ragazzi possono accedere agli ambienti degli atleti e a partire dall’identità del nome di Atalanta conoscerne il mito greco; capire, anche solo attraverso le sponsorizzazioni (New Balance, Wuber e Lactis), come funziona il marketing e la sostenibilità ambientale e sociale; carpire i segreti per una vita sana da atleta; le regole e il fair play, ragionare su bullismo e cyberbullismo, come essere tifosi corretti (saper perdere è un insegnamento vitale) e incontrare un giocatore dell’Atalanta che porta la sua esperienza di giovane studente, prima ancora che di calciatore. Infine, c’è spazio per il divertimento attraverso il gioco. Oltre alla giornata trascorsa allo stadio vi è tutta una serie di iniziative che i ragazzi attraverso i diversi concorsi possono sbizzarrirsi in tutta la loro creatività.

La scuola allo stadio
I manufatti esposti in sala stampa (Foto E.P.)

La presentazione della ventitreesima edizione si è materializzata dentro la sala stampa dello stadio con i riconoscimenti dei concorsi svolti l’annos corso. Maglie e diplomi sono andati alle classi 1ª C della Scuola Secondaria di 1° grado di Cene (BG), 2ª A e 2ª B della Scuola Secondaria di 1° grado di Torre Boldone (BG), 2ª B della Scuola Secondaria di 1° grado di Pradalunga (BG), 5ª A e 5ª B della Scuola Primaria Istituto Sacro Cuore di Villa d’Adda (BG), 2ª F della Scuola Secondaria di 1° grado Rubini di Romano di Lombardia (BG) e 4ª C della Scuola Primaria Ravasio di grumello del Monte (BG).

Andrea Fabbris, direttore generale Corporate, e Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile, hanno sottolineato con forza l’impegno di Atalanta su temi come la formazione e l’educazione e la capacità di coinvolgere il territorio, che dà risposte eccezionali.