L’eredità della Sei Giorni di Enduro a Bergamo: una base per altre importanti iniziative sul territorio

21

Due ore dense e ricche di idee, visioni e proposte per delineare il futuro dell’Enduro a Bergamo. La Sei Giorni ha lasciato una preziosa eredità di sport e valori che rappresenta un punto di partenza per nuove iniziative in collaborazione con le istituzioni locali a tutti i livelli. Questo è stato il tema centrale del convegno, molto partecipato, che si è svolto nella sala Olmi della Provincia di Bergamo.

Una manifestazione internazionale come la Sei Giorni di Enduro, organizzata dal Moto Club Bergamo, ha generato un impatto positivo sotto diversi aspetti: sociale, culturale, sportivo, economico e di immagine. L’obiettivo non è limitarsi a considerarla un evento isolato, ma trasformarla in un catalizzatore per lo sviluppo del territorio attraverso un lavoro di rete che coinvolga istituzioni comunali, provinciali e persino l’Unione Europea. Lara Magoni si pone come figura chiave per garantire continuità e solidità a questo processo di crescita.

forbes

L’iniziativa ha preso forma grazie all’impegno dell’europarlamentare e presidente del Coni Bergamo Lara Magoni. Tra i partecipanti al convegno spiccano il prefetto di Bergamo Luca Rotondi, i consiglieri regionali Michele Schiavi e Alberto Mazzoleni, oltre ai rappresentanti della Federazione Motociclistica Italiana, Ivan Bidorini e Giancarlo Strani. Anche numerosi sindaci bergamaschi hanno manifestato la loro disponibilità a istituire un tavolo operativo per promuovere buone pratiche sportive nei rispettivi territori. Erano presenti i primi cittadini di Clusone, Massimo Morstabilini; Zandobbio, Mosè Parigi; Albino, Daniele Esposito; Ponte Nossa, Stefano Mazzoleni e i sindaci Valeriano Bianchi di Piazzatorre e Danny Benedetti di Trescore, entrambi in veste doppia anche come presidenti delle Comunità montane della Val Brembana e dei Laghi.

In sala erano presenti numerosi rappresentanti del mondo delle due ruote bergamasco, insieme ai due super campioni particolarmente applauditi: Manolo Morettini e Samuele Bernardini.