(Adnkronos) – Nella cornice della 7ª edizione del Festival nazionale dell’economia civile dedicata al tema 'Democrazia partecipata. La sfida delle Intelligenze Relazionali', si è tenuto il panel 'Dialoghi per il domani: democrazia, inclusione, rigenerazione', moderato da Elisabetta Migliorelli (bicedirettore Tg2). Un confronto sui modelli socio-economici del futuro, che ha riunito – tra gli altri – Giacomo Parenti (direttore della Città metropolitana di Firenze), Massimiliano Monnanni (segretario generale del Cnel) e Mirella Maffei (vicedirettrice generale di Assimoco). Aprendo sul ruolo dei corpi intermedi, Massimiliano Monnanni ha ricordato che "il Cnel è la casa dei corpi intermedi e perciò è fondato sul dialogo e sull’inclusione. Dal dialogo fra associazioni datoriali, sindacati e terzo settore nasce l’elaborazione di proposte concrete per i decisori politici". Sul fronte dell’inclusione, Monnanni ha illustrato il programma 'Recidiva Zero': "Vogliamo rendere effettivo – e non solo dichiarato – l’accesso alla formazione e al lavoro per la popolazione carceraria, come prevede la Costituzione. Oggi la partecipazione al lavoro riguarda una piccola percentuale dei detenuti e solo all’interno dell’amministrazione penitenziaria: così non ricevono formazione né gli inquadramenti Ccnl. Per questo abbiamo inviato alle Camere un disegno di legge: servono soluzioni che permettano a cooperative e imprese sociali di operare davvero nella formazione in carcere". Parenti ha posto l’accento sulla scala territoriale: "L’area metropolitana ha spesso la dimensione ottimale per offrire servizi alla popolazione e anche al terzo settore. Alcune ricerche mostrano che tra i lavoratori del settore pubblico è più alta della media la percentuale di chi fa volontariato: spesso dipende dal contatto diretto con i bisogni collettivi. Per dimensione e predisposizione del personale, l’area metropolitana è quindi la più adeguata per stare vicino ai bisogni del terzo settore". Dal lato dell’economia cooperativa e della protezione assicurativa, Mirella Maffei ha ribadito l’identità di Assimoco: "Il nostro dna è al 100% cooperativo e la nostra missione è essere player di riferimento per il mondo dell’economia sociale. È diverso il nostro modo di interpretare il lavoro di assicuratori ed è ben preciso il nostro target: la nostra ambizione non è tanto aggiustare i cocci rotti, ma fare in modo che non si rompano, lavorando anche sulla prevenzione". Il dialogo ha mostrato come democrazia, inclusione e rigenerazione siano leve tra loro interdipendenti: la mediazione sociale dei corpi intermedi, la prossimità territoriale delle aree metropolitane e l’innovazione cooperativa orientata alla prevenzione convergono verso politiche pubbliche e pratiche di impresa capaci di ridurre le disuguaglianze, rafforzare i legami comunitari e abilitare partecipazione. Un approccio pienamente coerente con la visione del Festival, che invita a “allenare” le intelligenze relazionali per governare tecnologie e trasformazioni economiche a misura di persona. Il Fnec nasce da un’idea di Federcasse (Associazione nazionale delle banche di credito cooperativo, casse rurali, Casse Raiffeisen) promosso con Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt – Nuova Economia per Tutti, con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Federazione Toscana delle Bcc, Enel, Frecciarossa, Publiacqua e la collaborazione dell’università degli studi di Firenze, Sec – Scuola di Economia Civile, Gioosto e di Muse. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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