Tennis, Samuel Vincent Ruggeri e quella voglia di tornare a lottare per entrare negli Slam

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Il tennista bergamasco Samuel Vincent Ruggeri arriva da un periodo poco fortunato. Una serie di infortuni lo ha bloccato nella sua ascesa che sembrava portarlo alle porte degli Slam. Ma, ora, il peggio sembra alle spalle. Vediamo come.

Nel 2024, durante la sua stagione d’oro, infatti, Samuel Vincent Ruggeri aveva ottenuto un notevole avanzamento in classifica mondiale, salendo di quasi 100 posizioni, dal numero 348 al 252 ATP. Era ormai a un passo dalla possibilità di partecipare alle qualificazioni degli Slam, un traguardo significativo per entrare nel tennis di alto livello. Poi, però, è arrivato il crollo: a causa di vari problemi fisici, tra cui dolori alla schiena e al polso, il giocatore bergamasco originario di Alzano Lombardo ha disputato pochi incontri, ritirandosi in diverse occasioni durante le partite.

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Attualmente occupa la posizione numero 745 ATP e rischia di scendere ulteriormente nelle prossime settimane per via della scadenza di 23 punti nel ranking. Tuttavia, Samuel può finalmente trovare qualche sollievo grazie al suo esordio in Serie A1 con il Tennis Club Crema. Sul finire del 2024, proprio con il team lombardo, Ruggeri aveva conquistato lo scudetto, riportando il TC Crema ai livelli di prestigio degli anni Ottanta. Da campioni in carica, il gruppo guidato dal presidente Stefano Agostino ha attirato grande attenzione in previsione della prima giornata contro il CT Palermo. Il risultato finale di 3-3, che lascia entrambe le squadre solo parzialmente soddisfatte, ha comunque offerto uno spunto decisamente positivo per Samuel: ormai figura centrale del team, ha dominato il suo incontro in singolare contro il tedesco Patrick Zahraj, numero 243 ATP. Il match si è concluso con il punteggio di 6-2 6-0, e nonostante la giornata sottotono dell’avversario, la prestazione del bergamasco ha sorpreso positivamente sia lui che i suoi sostenitori. Finalmente, sembra che il periodo buio sia alle spalle.

Negli ultimi dieci mesi, il bilancio è stato decisamente negativo: solo cinque vittorie nel circuito a fronte di quindici sconfitte, di cui quattro arrivate per ritiro. Un percorso travagliato che sembrava non avere fine, reso ancora più difficile da accettare considerando che, almeno sulla carta, il 2025 avrebbe dovuto rappresentare l’anno della consacrazione, dopo un 2024 segnato dalle prime esperienze significative a livello alto. Nel maggio del 2024, Samuel si era trovato a competere sul Pietrangeli nelle qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia, uscendo sconfitto più per i crampi che per la superiorità di Richard Gasquet, avversario battuto successivamente sui campi di Trieste. Ancora più importante era stata la convocazione come sparring partner in Coppa Davis, un vero voto di fiducia per il giocatore bergamasco. In occasione del girone di Bologna, Filippo Volandri lo aveva scelto per allenare la squadra che avrebbe poi conquistato l’Insalatiera per la seconda volta consecutiva. Per Vincent Ruggeri, quel momento aveva rappresentato non solo un riconoscimento ma anche un nuovo punto di partenza.

Sono molto concentrati sul loro obiettivo – diceva Samuel riguardo ai compagni di team –, giorno dopo giorno e persino punto dopo punto. Flavio Cobolli è un amico, lo conosco da sempre: vederlo in campo e vittorioso è esaltante anche per me. Sentire il diritto e il servizio di Matteo Berrettini sulle corde della mia racchetta, inoltre, è qualcosa di decisamente impattante”. Insomma, un’esperienza da mettere tra le cose preziose, con un’ambizione forte e rinnovata: “L’obiettivo di arrivare un giorno a vestire la maglia della Nazionale è uno di quelli che mi spingono a lavorare ogni giorno”.

Tuttavia, bisogna fare i conti con la realtà, che comprende anche momenti di stop forzato. Vincent Ruggeri è un giovane dal fisico notevole, perfetto per il tennis moderno, sebbene non immune a qualche infortunio e a frequenti episodi di crampi dovuti alla tensione. “Sono ben preparato fisicamente e cerco di mantenere la calma“, raccontava il bergamasco, “ma devo ancora lavorare per gestire quei momenti di stress che mi condizionano durante le partite“. L’obiettivo della top 100, quindi, non è abbandonato (e non potrebbe essere altrimenti), solo rimandato, con la speranza che il 2026 segni la vera svolta, quella che avrebbe potuto verificarsi già quest’anno se non fosse stato limitato dai problemi fisici.

Nel frattempo, ci sono impegni nella Serie A da affrontare e uno scudetto da difendere, accanto a Lorenzo Bresciani, che negli ultimi mesi è diventato per Samuel non solo un amico, ma anche una sorta di coach aggiuntivo. Il padre Roberto resta il supervisore del suo percorso di carriera, ma è Bresciani ad accompagnarlo nei tornei. In attesa di ritrovare stabilità nei tornei del Tour (previsto al più presto per dicembre), il Campionato della massima divisione rappresenta un’occasione ideale per calibrare meglio le sue ambizioni e testare il livello del proprio gioco. Consapevole che vittorie come quelle su Carreno Busta, Gasquet, Basilashvili, Ramos o Harris non arrivano mai per caso. (Fonte: Federtennis)