Le pagelle di Atalanta-Slavia Praga. Di undici occasioni da gol nessuna rete. Fortuna che c’è Carnesecchi

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ATALANTA SLAVIA PRAGA
Carnesecchi 8.1 Markovic 7.9
Kossounou 6.8 Vlcek 7.2
Hien 7.3 Zima 7.9
Dimsiti 6.8 Boril 6.9
Zappacosta 6.8 Moses 6.5
Ederson 7.5 Zafeiris 6.3
De Roon 7.1 Dorley 7.1
Bernasconi 6.2 Mbodji 6.9
DeKetelaere 7.8 Provod 7.4
Krstovic 6.7 Kursej 7.1
Lookman 6.1 Chory  6.4
Juric 6.77 Trpisovsky 6.82
Samardzic6 6 Prekop 5.9
Zalewski 6.7 Sanyang 6.2
Bellanova 6.3 Chaloupek 6.5
Scamacca 6 Sadilek 6.2
Sulemana 6.3

È stato un tiro al bersaglio. L’Atalanta si è resa pericolosa 11 volte contro le 4 dello Slavia Praga. Per entrambe le squadre la situazione è a specchio. O para il portiere, o gli attaccanti non centrano la porta.

I cechi non sono da prendere a cuor leggero. Con le loro triangolazioni arrivano sempre a infastidire la difesa. Ci mettono fisico, mestiere e un po’ di garra in più. Soprattutto quando capiscono che l’arbitro spesso lascia correre.

forbes

Se una nota di merito va ascritta a Carnesecchi, sempre decisivo nelle parate che contano, non così si può dire per gli attaccanti, che hanno sprecato di tutto e di più. In campo il gioco è passato spesso dai piedi di De Ketelaere, che ha ispirato giocate raffinate e messo i suoi compagni di poter battere Markovic. Il belga è stato eletto miglior giocatore della partita dalla Uefa con la seguente motivazione:  “Ha creato la maggior parte del buon gioco offensivo prodotto dall’Atalanta in una partita che non si è prestata a ispirazioni offensive“.

Di lui Juric, a fine gara, ha detto: “Lo vedo molto coinvolto nel gioco. Pensavo che potesse avere alti e bassi, ma da quando sono qui, lo vedo mostrare molta personalità. È un leader, mi piace molto e spero che possa continuare a migliorare. È un giocatore diverso rispetto a quelli che abbiamo visto in passato: porta una nuova energia“. Ed è per questa ragione che Samardzic rimane seduto in panchina.

Ma la serata ha detto che sono gli attaccanti ad essere mancati. Juric ha scommesso proprio sul centravanti inserendo dal primo minuto Krstovic. Il montenegrino si è divorato almeno un paio di occasioni. Una, addirittura, sulla linea di porta. La nostalgia di Retegui si è appalesat a tutti.

Al 60′, dopo un passaggio sbagliato sottolineato dal mormorio dello stadio, Juric lo ha sostituito con Scamacca. Gianluca è entrato bene. La differenza la si è vista già con la capacità di tenere palla, far salire la squadra, mistare palloni, saper colpire di testa (alto di poco), calciare in corsa su assist di De Ketelaere. Ma anche in questo caso o è fuori o c’è il portiere che para.

Lookman non è più così letale come l’anno scorso. Ancora non si è acceso e in campo lo si vede troppo nervoso. Per non dire di Sulemana, che lanciato (sempre da De Ketelaere) davanti al portiere si allunga la palla quel tanto per avvantaggiare il portiere avversario. Un’azione così non tornerà tanto facilmente.

Tornano alla mente, invece, le parole di Zappacosta dopo la gara con la Lazio: “Ci manca maggior qualità in fase realizzativa”.

In difesa va sottolineato l’atteggiamento di Hien, che è bravissimo quando deve marcare o anticipare l’avversario. Lotta, ha fisico e riesce bene in questo tipo di lavoro. Ma quando viene chiamato a impostare perde sempre un tempo di gioco e si complica la vita tanto da regalare palle agli avversari. A volte le occasioni avversarie più che costruite con un gioco propositivo sono frutto di errori. Hien indugia troppo. Anche se a fare il difensore è bravissimo. Ma gli si chiede qualcosa in più in fase di impostazione.

Altra considerazione: nella ripresa Juric ha inserito Zalewski. Per quanto bravo sia Bernasconi, la differenza la si è vista. Con maggiore esperienza e anche quel tanto di classe maturata negli anni fa sì che il giocatore rientrato dall’infortunio se in forma diventa insostituibile.

Ederson, che è il giocatore nerazzurro che ha corso di più, dice: “Quando non sfruttiamo bene le occasioni è difficile, ma penso che sia ancora più difficile costruire queste occasioni, arrivare vicino alla porta e tirare o fare un assist. Per le prossime volte dobbiamo lavorare sulla lucidità in fase realizzativa: abbiamo tanta qualità, ma adesso non riusciamo a sfruttarla”.

Ora la classifica dice che l’Atalanta ha 4 punti, situata al diciassettesimo posto nella fascia delle squadre che vanno ai playoff ma non da testa di serie.

Il 5 novembre, per la quarta partita di questa fase iniziale, l’Atalanta se la vedrà con il Marsiglia di De Zerbi.