di Cesare Malnati
Tre gare casalinghe, tre pareggi con un solo gol all’attivo. Squadra, però, che sulle 10 partite ufficiali ne ha perduta solo una, quella ingiocabile di Parigi. Bilancio accettabile, forse al di là delle previsioni, tenuto conto che l’Atalanta ha perduto Gasperini e Retegui, da poco ha ritrovato un Lookman non ancora al cento per cento e che ha dovuto far fronte a un sacco d’infortuni.
Contro lo Slavia Praga è andata come contro la Lazio. Partita che sarebbe stata vinta ai punti. Se contiamo le occasioni dall’una e dall’altra parte. Ma nessuno con la maglia nerazzurra l’ha buttata dentro. E nel calcio funziona così: vince chi fa più gol.
Chi critica Juric sbaglia. Dice: non c’è gioco. Se arrivi tante volte alla porta avversaria, il problema non sta nella costruzione della manovra. Risiede nella qualità degl’intrrpreti. O meglio: nella loro attitudine alla finalizzazione. Bomber si nasce. E CDK, il più talentuoso che finora è stato anche il più bravo, non può dirsi un pistolero. Lookman, che l’anno scorso aveva dato, insieme a Retegui, una cinquantina fra gol e assist,non ha ancora segnato. Krstovic col Lecce gareggiava per la salvezza. Gli altri, Scamacca a parte, hanno sempre realizzato 4-5 gol a stagione.
Sicché, pur dando per scontato che Lookman il suo lo farà, il passepartout dell’Atalanta si chiama Scamacca. Se il ragazzo torna veramente lui, questa squadra può fare veramente bene sia in campionato che in Champions. In caso contrario sarà un’incompiuta, a meno di un importante investimento a gennaio con l’individuazione e l’ingaggio di un altro Retegui.
Ma Juric, che sta gestendo l’organico con attenzione, che c’entra?