Ivan Juric non è più l’allenatore dell’Atalanta. Si attende il nome del nuovo mister

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Lunedì 10 novembre, ore 17: l’Atalanta ha comunicato ufficialmente che Ivan Juric non è più l’allenatore dell’Atalanta. Con lui sono stati licenziati anche i suoi più stretti collaboratori: Matteo Paro, Miguel Veloso, Paolo Barbero, Stjepan Ostojić e Michele Orecchio.

Finisce dunque l’avventura di Juric all’Atalanta. L’allenatore non è riuscito nell’intento di riscattarsi da un’annata negativa e lascia a Bergamo luci e ombre. La sua squadra ha alternato buone prestazioni ad alcune deludenti, ma ciò che ha fatto pendere il piatto della bilancia è stata la seconda sconfitta consecutiva subita in casa, ieri, domenica 9 novembre, a spese del Sassuolo. Uno 0-3 che ha fatto molto male per come è maturato.

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Di Juric non si è capito che tipo di gioco abbia voluto imporre. Ha preso in mano un squadra che giocava a memoria un certo tipo di calcio e l’ha trasformata, abbassandone il baricentro e infoltendola di infiniti passaggi laterali a passo lento. Una tattica fatta per attirare gli avversari per poi colpirli in contropiede su ripartenze veloci. A volte ha funzionato, il più delle volte si è trasformato in un gioco piuttosto noioso e incosistente.

A discapito di Juric va detto che per lunghi tratti di inizio stagione ha avuto un’emergenza di infortunati. Si è arrivati a contarne dieci contemporaneamente, più la questione Lookman che si è sbloccata a campionato in corso. Il nigeriano di fatto ha perso quattro preziosi mesi per sé e per la società. Alla luce del poi averlo ceduto all’Inter per 45 milioni ora potremmo avere in campo un’alternativa valida (con quei soldi compri un top player) piuttosto che un giocatore che si deve ancora ritrovare e per di più capriccioso

Ora la società ha fatto la sua scelta, ammettendo l’errore (ma il ds D’Amico non ci ha messo la faccia e continua in silenzio). Dopo undici partite l’Atalanta ha maturato due vittorie, sette pareggi e due sconfitte per un totale di 13 punti che la pone al tredicesimo posto in classifica e che più che guardare l’alta classifica ora si deve preoccupare di non retrocedere. Assurdo per una società che ha speso 100 milioni per rafforzare una rosa già importante.

Si attende ora l’ufficialità del nuovo allenatore, che tutti dicono essere Raffaele Palladino, ma finché non c’è la comunicazione ufficiale non si sa. Il momento è quello giusto. Il nuovo allenatore da domani avrà a disposizione due settimane per poter lavorare con chi è rimasto a Zingonia (i nazionali li ritroverà solo al loro rientro poco prima della partita con il Napoli).

A Juric, umanamente, gli vanno fatti gli auguri perché sembra che un po’ di jella gli si sia appiccicata alla pelle. E francamente, non merita di uscire dal calcio in modo così negativo.