L’Atalanta riporta l’orologio indietro di quattro mesi e sceglie Raffaele Palladino

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Ora è ufficiale: Raffaele Palladino è il nuovo allenatore dell’Atalanta. Dopo quattro mesi si ritorna sulla scelta che tutti i tifosi avevano previsto quando Palladino aveva dato le dimissioni dalla Fiorentina. “Ecco – si era pensato -. Eccolo qui il successore di Gasperini”. E, invece, sappiamo com’è andata. La scelta ricadde su Ivan Juric gelando la tifoseria che non ha mai gradito fino in fondo. Si è arrivati al 10 novembre tra alti e bassi, più bassi che alti, in modo molto altalenante fino alla decisione di sollevare dall’incarico il tecnico di Spalato.

Ora arriva un allenatore giovane (41 anni), che ha fatto esperienza al Monza e alla Fiorentina, che ha assaggiato l’Europa giocando con i Viola la Conference League. E che ha nel suo bagaglio culturale calcistico diverse opzioni, che può adattare ai giocatori a sua disposizione. Non è un dogmatico, tutt’altro. Ma è allenatore che fa giocare bene le sue squadre e le porta alla finalizzazione che più conta, cioè fare gol. Si veda quanti ne ha fatti Kean l’anno scorso con la Fiorentina (25), superato soltanto da Retegui.

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La società con questa scelta ammette di aver toppato su Juric, ma allo stesso tempo dimostra coerenza con il progetto. Perché anche Palladino viene accostato alla lunga figliolanza di Gasperini, che può dare continuità al gioco di squadra a sua disposizione.

Palladino avrà bisogno di un po’ di tempo (anche se di tempo non ce n’è) per entrare nella testa dei giocatori e far passare i suoi concetti calcistici. L’importante è che nel gioco di Palladino i giocatori si rispecchino e trovino il modo di divertirsi come si divertivano con Gasperini. Mentre con Juric si è visto più un grigiore tematico che altro.

Arriva nel momento più propizio: la pausa per le nazionali. Avrà quindici giorni di tempo per preparare la partita di Napoli (così tanto per cominciare si va già su vette elevate), ma non avrà a disposizione Bellanova, Carnesecchi, Scamacca, De Ketelaere, Djimsiti, Hien, Kolasinac, Krstovic, Lookman, Pasalic, Samardzic, Zalewski, Sulemana e Kossounou. Qualcosa come quattordici giocatori, vale a dire una formazione intera più panchina.

Cosa riuscirà a fare Palladino con così pochi giocatori rimasti a Zingonia non si sa. Ma ora sappiamo che anche i giocatori non hanno più alibi. E se vogliono uscire da questa situazione incresciosa ci devono mettere l’anima e dimostrarlo sempre con continuità. Cosa che finora è mancata.

Ecco il comunicato della società che definisce lo staff al completo a disposizione dell’allenatore. “Atalanta BC è lieta di comunicare che il ruolo di responsabile tecnico della Prima Squadra è stato affidato a Raffaele Palladino, 41enne allenatore che ha al suo attivo – dopo gli inizi nelle squadre Under 15 e Primavera del Monza – 126 panchine fra i professionisti, di cui 73 con il Monza e 53 con la Fiorentina, alla guida della quale è arrivato al sesto posto con 65 punti nello scorso campionato di Serie A, raggiungendo anche la semifinale della UEFA Conference League 2024/2025.
Raffaele Palladino si è legato al Club nerazzurro con un contratto fino al 30 giugno 2027.
Lo seguiranno in nerazzurro Stefano Citterio (allenatore in seconda), Federico Peluso (collaboratore tecnico), Fabio Corabi (preparatore atletico), Nicola Riva (collaboratore preparatore atletico), Andrea Ramponi (match analyst) e Mattia Casella (match analyst).
Raffaele Palladino si avvarrà anche dei seguenti collaboratori già presenti sin da inizio stagione: Cristian Raimondi (collaboratore tecnico), Marco Savorani (preparatore dei portieri), Sabino Oliva (collaboratore preparatore dei portieri), Marcello Iaia (specialist analyst of performance), Stefano Brambilla (match analyst) e Andrea Vigni (collaboratore preparatore atletico).
La famiglia Percassi, quella Pagliuca e tutto il Club rivolgono un caloroso benvenuto nella famiglia nerazzurra a mister Raffaele Palladino e ai suoi collaboratori”.